A Dio, don Mario Galbiati
Si è spento a 92 anni il fondatore di Radio Maria e Radio Mater. Ha rivoluzionato la comunicazione ecclesiale con la prima parrocchia dell’etere e ha sempre avuto una certezza: in regia c’è la Madonna
È morto ieri sera, all’età di 92 anni, don Mario Galbiati, sacerdote ambrosiano, fondatore di Radio Maria e di Radio Mater. Ed è proprio nella sede di Radio Mater ad Albavilla, in provincia di Como, che ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, spesso con le cuffie, davanti al microfono, sempre con la radiolina accesa. Don Mario Galbiati ha rivoluzionato la comunicazione ecclesiale con la radio, che prima di lui si fermava all’esperienza istituzionale di radio Vaticana e di poche altre emittenti locali. Con la felice intuizione che nel 1982 lo portò a fondare Radio Maria nella sua parrocchia di Arcellasco, don Mario ha creato la prima parrocchia dell’etere, un canale attraverso il quale raggiungere quotidianamente tutti gli uomini e le donne di buona volontà. In modo particolare le persone anziane, le persone sole, le persone dimenticate anche dalle comunità parrocchiali “in presenza”.
Radio Maria, nata con un piccolo ripetitore sul tetto della parrocchia di Arcellasco, è cresciuta fino a raggiungere l‘Italia intera, e proprio allora la radio è stata strappata di mano al suo fondatore. Don Mario ancora oggi soffriva nel ricordare quegli anni, preferiva limitarsi a definirli “un temporale umano”.
Era un sacerdote fedele, innamorato della sua Chiesa e della sua Mamma Celeste, e la fedeltà incondizionata alla Chiesa emerse anche in quel frangente: di fronte all’estromissione dalla radio, non ottenne aiuto concreto dai suoi superiori. Eppure non si arrese, continuò a pregarci sopra e ad attendere pazientemente, fino a quando l’11 febbraio 1994 poté iniziare ufficialmente le trasmissioni della sua nuova creatura radiofonica: Radio Mater.
La mia prima diretta radiofonica, come conduttore e non come ospite, è stata proprio ad Albavilla nel 2014, negli studi di Radio Mater, con la rassegna stampa di “Leggiamo insieme Avvenire”, un programma ideato da don Mario e pensato per accompagnare gli ascoltatori nella lettura del quotidiano della CEI.
I ricordi sono tanti, troppi per poterli condividere ora, posso solo dire che sono sempre rimasto sorpreso dalla serenità di fondo di don Mario. Durante la programmazione speciale della GMG 2016 sono stato fisso in radio quasi una settimana, ho condiviso con lui anche momenti conviviali e chiacchiere dietro le quinte: la sua frase “in regia c’è la Madonna” non era retorica, era una convinzione incrollabile. Che in effetti trovava conferma nella storia dell’emittente.
Non sempre don Mario rispondeva direttamente alle mie domande, a volte sorrideva e mi portava oltre, a volte commentava la mia diretta e a volte mi parlava di Dodic, il suo amato cane (“Dodic” stava per “dono di Dio alla comunità”). In fondo, quanta fiducia ha regalato anche a me, lasciandomi subito da solo, in diretta (doveroso per me ringraziare qui anche il collega Enrico Viganò, già direttore responsabile della testata, che mi ha accolto e accompagnato nel 2014 alla scoperta della radio).
Don Mario si fidava, si fidava della Mamma Celeste in primis e di conseguenza dei suoi figli. Si fidava del prossimo, ne vedeva le potenzialità e non le possibili brutture. Ed è stata questa la linea editoriale che ha sempre chiesto nelle sue due radio: parlare di Gesù, lasciarsi ispirare dalla Mamma Celeste, non parlare mai per distruggere ma solo per costruire. Farsi strumento, farsi portavoce, farsi tramite per il Cielo.
I primi microfoni veramente aperti agli ascoltatori e senza censure non li ha inventati La Zanzara, li ha inventati don Mario Galbiati con la trasmissione “A cuore aperto”. Quanto dolore si riversava e si riversa da quelle telefonate, quanta gioia, quanti racconti personali: storie di una parrocchia dell’etere che ogni giorno don Mario offriva durante la Messa celebrata in Cappellina. Per volere di don Mario, Radio Mater è stata anche l’unica radio italiana a trasmettere in diretta l’adorazione eucaristica tutte le notti dalle 2 alle 6 solo grazie all’aiuto dei volontari.
E allora sì, caro don Mario, aveva ragione lei: in regia c’è La Madonna. Le è stata accanto fin dall’inizio, ha ascoltato le sue preghiere e, ne sono certo, ha apprezzato i canti che ha composto per lei. Certamente ora la abbraccia, nella pace del Cielo. A Dio, carissimo don Mario. E grazie per la sua fiducia.
A chi desidera approfondire l’argomento si segnalano anche i seguenti articoli dal blog Il parco di Giacomo:
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Ciao Grande Gigante Gentile di Radio Mater (Riproduzione riservata)
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