Aborto al G7: l'ennesima menzogna
I media rilanciano le presunte pressioni di Giorgia Meloni per modificare il documento finale del summit: Italia cattiva, Germania e Francia angeli custodi delle donne, America sentinella di libertà
«Diritto all’aborto, l’ira di Parigi e Berlino: “L’Italia non lo vuole nel documento finale del G7”». Così scrive Repubblica il 13 giugno 2024. Nell'articolo, Giulio Foschini definisce l'accaduto «il primo incidente diplomatico del G7 italiano». Ma l'accaduto non è mai accaduto: l'Italia non ha cercato di togliere alcun cosiddetto “diritto all'aborto” dal documento finale del G7. Il caso è stato fatto scoppiare il 13 giugno quando i giornali italiani hanno rilanciato sui propri siti ipotesi di fantomatiche censure ai diritti delle donne, presentando il governo guidato da Giorgia Meloni come nemico tenuto a bada dai più democratici governi tedesco e francese. A loro volta tutti sorvegliati speciali da Joe Biden che, a giudicare dalle immagini che giungono dalla Puglia in queste ore, pare decisamente sul pezzo. L'America, del resto, è la principale esportatrice di democrazia al mondo, pertanto sarà sempre a fianco dei soggetti più fragili. Come ben ricorda oggi Tommaso Scandroglio sulla Nuova Bussola Quotidiana, il teatrino di queste ore si basa su un canovaccio inventato.
Eppure ha funzionato ancora una volta: sui media il dibattito è rinato con violenza, rinvigorendo lo scontro fra “difensori dei diritti delle donne” e “pericolosi oscurantisti”. Falsa l'informazione, falso il dibattito, ma tant'è. Un'opinione pubblica sempre più polarizzata si tiene bene a bada così, tra uno spettacolo e una menzogna, come al Colosseo. Che poi nell'arena ci siano i cittadini polarizzati, tanto coinvolti nel conflitto orizzontale da non vedere che politica e media brindano sugli spalti e fanno entrare le bestie feroci, è un dettaglio insignificante.
Un vero dibattito potrebbe nascere da alcune domande: chi ha deciso che l'aborto deve essere presentato a tutti, in modo particolare ai giovani, come un “diritto”? Che cos'è la non disponibilità della vita umana? Che cosa accade quando la vita diventa un bene a disposizione del potere? Cos'è accaduto, nella Storia, quando la vita dei soggetti più fragili è stata considerata “non vita” o “vita non degna di essere vissuta”? Quale idea della donna e della sua dignità c'è dietro ai movimenti che promuovono l'aborto? Quali interessi economici sono ben celati dietro alla diffusione dell'aborto? Che cos'è Planned Parenthood? Esistono opacità nei rapporti fra Planned Parenthood, politica ed enti regolatori? Perché non vengono cercate alternative etiche alle linee cellulari da feti abortiti per la sperimentazione scientifica e il mercato della cosmesi? Che legami ci sono fra l'aborto e il mercato dei tessuti fetali? O ci sono le domande, oppure il dibattito pubblico è solo un monologo ripetuto allo sfinimento dai padroni del vapore. (Riproduzione riservata)
Per restare sintonizzato su “Notturno” clicca su “Iscriviti”. “Notturno” vive grazie ai lettori: se ti abboni sostieni il lavoro giornalistico della newsletter e ottieni l’accesso completo all’archivio. Riceverai inoltre, ogni settimana, un contenuto riservato agli abbonati. Puoi cancellare la tua iscrizione in qualsiasi momento cliccando su “Unsubscribe”.
Condivido completamente la Tua analisi
La vita è libertà