Aborto: una sentenza storica e una storica bugia
La Corte Suprema annulla la “Roe v. Wade”: l’aborto non è più un diritto federale. La vera storia di una decisione che ha cambiato per sempre il significato dell'espressione “diritti delle donne"
La sentenza emessa dalla Corte Suprema nel 1973 a conclusione del caso “Roe v. Wade” è stata annullata: negli Stati Uniti l’aborto non è più un diritto federale. La notizia sta provocando reazioni in tutto il mondo, ma pochi ricordano la storia: la sentenza che aprì all’aborto si basava su una bugia. Intanto, cosa cambia da domani? Scrive l’Ansa: «Il divieto di aborto è atteso entrare in vigore in 13 stati americani nei prossimi 30 giorni. Si tratta di Stati repubblicani che hanno approvato leggi stringenti sull'aborto legandole all'attesa decisione della Corte Suprema sulle Roe v. Wade. Ora che la decisione è arrivata e la sentenza del 1973 capovolta, i 13 stati possono vietare l'aborto in 30 giorni eccetto nei casi in cui la vita della madre è in pericolo». Insomma, una sentenza storica, clamorosa, perché va a rigettare una decisione che sembrava intoccabile. Una certezza che sembrava indiscutibile soprattutto durante la presidenza di Joe Biden che, assieme a Kamala Harris e Nancy Pelosi, si è espresso più volte in favore dell’aborto. Vale la pena però fare un passo indietro e ricordare il caso “Roe v. Wave” nella sua interezza.