Archie Battersbee sia trasferito
IL COMMENTO La CEDU ha rigettato l’istanza della famiglia, che ora tenta un ultimo appello all’Alta Corte. Intanto arrivano proposte di cura da ospedali giapponesi e italiani
I genitori di Archie Battersbee hanno presentato una nuova istanza all’Alta Corte per chiedere il trasferimento di Archie in un hospice, dove potrebbe ricevere cure palliative e ossigeno. L’ultimo, disperato tentativo della famiglia è stato deciso dopo che ieri la CEDU, Corte europea dei diritti dell’uomo, ha rigettato l’istanza con la quale i genitori chiedevano che i supporti vitali di Archie non venissero staccati. Si tratta delle ultime, drammatiche ore di vita per il giovane Archie Battersbee, per il quale medici, giudici e politici hanno chiesto la morte in nome del suo “best interest”. Mercoledì 3 agosto 2022 la CEDU ha rigettato l’istanza della famiglia, spiegando che: «La Corte non interferirà con le decisioni dei tribunali nazionali».
La famiglia ha ricevuto offerte di cura dal Giappone e dall’Italia, ma il Royal London Hospital si oppone a qualsiasi idea di trasferimento del dodicenne, attualmente in coma, poiché secondo l’ospedale Archie potrebbe morire durante il trasferimento. Da quando è stato ricoverato, il 7 aprile scorso, Archie è stato considerato morto dai medici, che hanno chiesto di staccare il ventilatore che lo aiuta a respirare. Non solo i medici si rifiutano di tentare altre cure, non solo chiedono che venga provocata la morte staccando i supporti vitali, ma impediscono anche ad altri colleghi di valutare la cartella clinica del giovane paziente, di proporre soluzioni alternative. Impediscono il trasferimento in altre strutture ospedaliere e persino il trasferimento in un hospice, dove Archie potrebbe ricevere cure palliative e ossigeno fino alla morte naturale. O, chissà, fino al risveglio.
Perché lo stato di coscienza minima nel quale Archie si trova è una condizione clinica della quale la medicina stessa conosce poco. Chi si è risvegliato ha raccontato di riuscire a sentire, a percepire ciò che gli accadeva attorno. Non poteva comunicare, non riusciva a mostrare le proprie emozioni, ma le provava tutte. Perché non provare nuove cure? Se è vero che va evitato l’accanimento terapeutico, è anche vero che esistono forme di assistenza meno invasive, esiste la possibilità di provare ad aiutare Archie a respirare in modo più autonomo, esiste la possibilità di stabilizzare la situazione, ci sono storie che lo raccontano: come dimenticare la piccola Tafida Raqeeb? Ricoverata nel 2019 al Royal London Hospital per un’emorragia cerebrale, data per morta dai medici, è stata trasferita al Gaslini di Genova e lì sono riusciti a fare passi da gigante in direzione della guarigione. Anche Tafida era ancorata alla ventilazione meccanica, eppure il Gaslini dopo alcune settimane ha potuto comunicare: «La piccola Tafida Raqeeb è stata dimessa dalla Rianimazione e trasferita al “Guscio dei bimbi” del Gaslini, dove ha iniziato un programma di riabilitazione e lo svezzamento parziale dalla ventilazione assistita».
Perché non tentare lo stesso con Archie? Non c’è solo amarezza per medici, giudici e politici inglesi, nonché per un’opinione pubblica che ormai si preoccupa solo per la salute della longeva sovrana, c’è inquietudine per uno Stato che sceglie di operare per il favor mortis. Che decide quali vite sono degne di essere vissute e quali no. Quali vite sono un costo eccessivo per il sistema sanitario e quali no.
E i commenti di tanti utenti apparsi sui social confermano che la narrazione dominante ha raggiunto il proprio scopo: Archie è una vita non degna di essere vissuta. Deve morire. Al massimo può essere usato per donare gli organi. In qualsiasi modo finirà l’incubo della famiglia Battersbee, rimane l’orrore sdoganato di un potere incontrastabile, che arriva a calpestare l’inviolabilità della vita umana. Rimane il silenzio di altre istituzioni che dovrebbero parlare, che dovrebbero levare alta la voce ogni volta che la sacralità della vita umana viene minacciata. Ma le nuvole nere del favor mortis sembrano aver coperto ogni umana speranza. Nessun cittadino è al sicuro di fronte a questa macchina della morte. (Riproduzione riservata)
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Mi chiedo come mai, dopo diversi casi di morti stabilite da questo ospedale, le persone continuano ad affidarsi a questi macellai!!