Bagnasco: "Senza il Cielo, la Terra non si spiega"
Il cardinale ha guidato a Pavia la suggestiva processione per la Festa della Madonna della Stella: «Annunciamo alla città che senza Cristo l'uomo è smarrito. Nel nostro cuore c'è la firma di Dio»
Un fiume di persone ha accompagnato la Madonna della Stella dalle rive del Ticino fino al Duomo («Noi pensiamo di aver accompagnato la Madonna stasera, in realtà è Lei che ha accompagnato noi», il commento del cardinal Bagnasco). Tanti i fedeli che hanno camminato in preghiera, tantissimi i curiosi che si sono fermati a osservare i barcè illuminati che risalivano il fiume azzurro controcorrente portando l'antica statua. A guidare la processione il cardinal Angelo Bagnasco, già presidente della Conferenza episcopale italiana, e monsignor Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia. Presente il sindaco, Michele Lissia, con diversi assessori e consiglieri comunali. Come da tradizione il ritrovo era fissato in fondo a via Milazzo, in Borgo Basso, dove la statua della Madonna della Stella abbandona la strada per salire sul barcè e rivivere così l'antica leggenda. Quest'anno la processione, invece di approdare nella chiesa di Santa Maria in Betlem, ha attraversato il centro storico della città per giungere nella «meravigliosa cattedrale» (sono le parole del cardinal Bagnasco), che è chiesa giubilare.

«Tante persone si sono fermate a guardarci mentre camminavamo per le vie del centro città accompagnati dalla Madonna della Stella – ha detto il cardinal Angelo Bagnasco durante l'omelia in Duomo –. Cosa avranno pensato di noi? Siamo forse, agli occhi degli altri, degli illusi che si aggrappano a un mondo invisibile fatto di santi e di madonne? Siamo forse un popolo di sconfitti che, non sapendo affrontare la vita nella sua durezza, si aggrappa al Vangelo, al divino? Se ascoltiamo la voce profonda del cuore sentiamo la risposta netta, decisa, sicura: “No, non è così”. Questa sera abbiamo annunciato al mondo che ci ha guardato che l'uomo non è solo materia, che il tempo che scorre non è tutto, che l'uomo non è solamente Terra, che vi è un altro mondo senza il quale l'uomo non si spiega a se stesso».
Dopo l'omelia, pronunciata a braccio, e la benedizione solenne, il cardinale si è fermato a salutare tutti i presenti in Duomo, scambiando alcune parole con chiunque avesse il piacere di salutarlo. Un gesto inusuale, visto anche l'orario ormai tardo, che è stato molto apprezzato dai pavesi. «Senza il Cielo, la Terra non si spiega. Senza Cristo l'uomo è smarrito, non sa chi è e non sa dove andare. Questo istinto incancellabile lo possiamo soffocare con le passioni terrene, ma ciò non lo ucciderà mai, come ben ricordava Pascal. Abbiamo annunciato al mondo che ci guarda con sguardo di compatimento, curiosità o nostalgia, che vi è un altro mondo senza il quale non possiamo spiegarci a noi stessi. Non riusciamo a guardarci con occhi di vera pace, di vera solidarietà, di vera diplomazia senza aver prima guardato il Cielo. Cari fratelli, cari amici, grazie per questa manifestazione di fede. Tutto questo non è retaggio dei nostri cari passati, è la firma di Dio Creatore che ci ha pensati dall'eternità. Dall'eternità ci ama, dall'eternità conosce il nostro nome. E la Madonna, stella della vita, ci guida verso Gesù, porta del Cielo». (Riproduzione riservata)
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