Cittadini del mondo, cittadini di niente
L’ANALISI Cresce la preoccupazione per le condizioni di Alessia Piperno, travel blogger arrestata in Iran. Opache le motivazioni del fermo. Tante le domande sui viaggi dei nuovi comunicatori digitali
“Cittadini del mondo” è uno slogan, l’ennesimo. È una balla che purtroppo anche a scuola viene presentata come verità. È la bandiera naïf della libertà 4.0, l’idea dello zaino in spalla e del viaggio eterno in un mondo di popoli amici e solidali fra loro. È la spocchia di chi accusa gli altri di essere “analfabeti digitali” (altro termine calderone nel quale gettare ogni essere senziente scomodo), arretrati, magari pure omofobi che non ci sta mai male, ed è convinto di sedere dalla parte giusta della Storia perché ha fatto sei mesi di Erasmus in Belgio. È la miopia di chi immagina tutto il mondo con le stesse regole di un Paese stanco e disilluso come l’Italia. È l’ignoranza di chi applica fuori dai confini italiani le stesse sovrastrutture ideologiche che popolano il dibattito pubblico del Belpaese da decenni. Così, mentre cresce la preoccupazione per Alessia Piperno, la giovane travel blogger arrestata in Iran, si moltiplicano i dubbi sul contesto del suo viaggio.