Dietro l’utero in affitto “reato universale”
EDITORIALE Slogan e battaglie social riducono le votazioni del ddl all’ennesimo scontro fra buoni e cattivi. Ma la proposta ha senso solo se rimette al centro l’indisponibilità della vita umana
Il 19 giugno 2023 arriva a Montecitorio il disegno di legge presentato da Fratelli d’Italia che propone di rendere l’utero in affitto un reato universale. Il dibattito pubblico è polarizzato tra chi sostiene il ddl come Eugenia Roccella, ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, che definisce la maternità surrogata «una forma di commercializzazione della genitorialità, lesiva della dignità della donna e dei diritti dei bambini», e chi lo combatte come Alessandro Zan, deputato e responsabile diritti della segretaria nazionale del Pd, che afferma: «La priorità della destra è limitare i diritti. Ora la loro urgenza è attaccare le famiglie arcobaleno e i loro figli: la corsa forsennata in commissione giustizia per una legge folle lo dimostra».
Gli slogan di partito non aiutano a comprendere una questione che, oltre a intaccare il concetto di “famiglia”, mina le fondamenta della vita stessa. Esistono infatti gravi problemi etici dietro…