"È il momento di risvegliarsi"
L'INTERVISTA Alberto Zelger annuncia la partecipazione alla veglia notturna di Verona per la libertà di scelta sui vaccini e spiega: «Si è creduto che le istituzioni operassero per il bene comune»
«Molte persone hanno accettato tutto, fiduciose che le istituzioni operassero per il bene comune. Non si sono rese conto che qualcosa di molto grave stava accadendo. È il momento di risvegliarsi». Non ha dubbi Alberto Zelger, già consigliere comunale di Verona e candidato sindaco alle elezioni del 2022, impegnato in difesa della libertà di coscienza su obbligo vaccinale anti covid e green pass. Notturno lo ha raggiunto a poche ore dal pronunciamento della Corte costituzionale, atteso per domani. Cos’è successo in questi due anni? «È stata usata la censura per nascondere alcune notizie, come l’esistenza delle terapie domiciliari precoci contro il covid e come gli effetti avversi dei vaccini. Così è stato possibile proporre e poi imporre all’opinione pubblica l’unica soluzione: il vaccino. Come italiani non ci siamo accorti che è stato fatto qualcosa di veramente grave negli ultimi due anni e mezzo. Abbiamo accettato tutto fidandoci delle istituzioni».
Secondo Alberto Zelger non è andato tutto bene: «Ci sono stati medici che hanno curato da subito il covid, girando casa per casa anche nelle fasi più dure della pandemia, anche durante il primo lockdown. Si sono presi cura dei loro pazienti e di chi chiedeva aiuto, hanno salvato vite, hanno impedito che queste persone finissero in ospedale in un momento già critico. Eppure non sono stati ascoltati. Molti sono stati addirittura sospesi. E come dimenticare quanto accaduto al dottor Giuseppe De Donno?».
Ci sono pazienti covid che non hanno ricevuto cure, ci sono persone che hanno avuto effetti avversi dopo l’inoculazione dei cosiddetti vaccini anti covid, ma ci sono anche ferite sociali: «Cittadini sospesi senza stipendio, cittadini cacciati dai mezzi pubblici, ma il vero dramma si vede nei giovani. La vera crisi si vede nella depressione, nei tentati suicidi. I ragazzi non ce la fanno più. Ci rendiamo conto che per sostenere un esame universitario da casa, davanti al computer, veniva chiesto il green pass? Anche il diritto allo studio è stato calpestato». La preoccupazione è che la strada aperta dal green pass possa in futuro portare a situazioni distopiche: «Siccome l’assistenza agli anziani costa molto, l’eutanasia potrebbe essere proposta liberamente. Se l’anziano la accetta bene, se la rifiuta la luce verde si spegne e la pensione non arriva più. Sembra un incubo, ma potrebbe diventare realtà». Se al centro dell’azione del potere c’è un ipotetico bene collettivo definito direttamente dal potere, spiega ancora Zelger, ogni ostacolo a questo ipotetico bene può essere rimosso con l’applauso dell’opinione pubblica.