Farmaci a mRNA, Bellavite: “Occultato il nesso di causa”
Il patologo interviene sui problemi medici post inoculo: «La causalità è occultata con la farmacovigilanza passiva e con un algoritmo appositamente allestito dall’Oms e acriticamente adottato da Aifa»
«Le segnalazioni hanno funzionato poco o niente e la maggior parte sono state scartate o perché sono avvenute dopo il periodo atteso, o perché i pazienti avevano altre malattie, o perché fino ad allora sconosciute o ritenute implausibili». Il 29 ottobre 2024 Paolo Bellavite, patologo, ha lanciato (ancora una volta) l'allarme sui problemi medici dei farmaci sperimentali anti covid intervenendo convegno del Condav “Vaccinazioni fra scienza e diritto: la via responsabile per la tutela dei danneggiati e la libertà di scelta”. Il testo integrale del suo discorso è stato pubblicato oggi dalla Nuova Bussola Quotidiana, testata giornalistica italiana che ha sempre dato notizia degli effetti avversi dei farmaci a mRNA.
Dice Bellavite: «Negli studi clinici in doppio cieco gli eventi avversi gravi nel gruppo trattato rispetto al gruppo placebo (quindi per definizione correlati) erano stati tra il 3 e il 5% rispetto alle dosi somministrate. Per essere prudenti, consideriamo 3 effetti avversi gravi ogni 100 dosi. Secondo Aifa gli effetti avversi gravi sarebbero stati 18,1 ogni 100.000 dosi, di cui solo un terzo poteva essere considerato correlato al prodotto inoculato. Quindi 6 ogni 100.000 dosi. Quindi abbiamo che gli studi in doppio cieco e vigilanza attiva riportano almeno 3% di reazioni gravi, che significa almeno 3000 ogni 100.000 dosi; la vigilanza passiva riporta 6 reazioni gravi correlate ogni 100.000 dosi. 6 contro 3000. Una sottostima di 550 volte».
Netta la differenza tra i risultati della farmacovigilanza attiva e quelli della farmacovigilanza passiva, sottolinea ancora il patologo, una differenza riscontrabile anche nel rapporto del 2021 sull’antimeningococcico B: «Le reazioni gravi segnalate erano 15,9 per 100.000 dosi somministrate, ma in uno studio di vigilanza attiva nello stesso rapporto si aveva un tasso di reazioni gravi di 636,4 per 100.000 dosi, che significa 40 volte superiore a quanto dichiarato nel rapporto generale. Anche con il vaccino per il morbillo-parotite-rosolia-varicella ci sono differenze di centinaia di volte tra i dati di vigilanza passiva e attiva».
Paolo Bellavite spiega poi il funzionamento dell'algoritmo progettato dall'Oms per calcolare il nesso di causa-effetto, un algoritmo che ha consentito di negare il nesso di causalità per il 96,4 % dei casi di decesso post inoculazione dei farmaci anti covid a mRNA. «La maggior parte delle valutazioni finisce tra il non correlabile e l’indeterminato – denuncia Bellavite –. L’algoritmo Oms è stato concepito in modo da non fornire in alcun modo un giudizio di maggiore o minore probabilità, cosa che invece è possibile per tutti gli altri farmaci, con cui si adotta un diverso algoritmo». (Riproduzione riservata)
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