Fiducia supplicans, il documento e le reazioni
FOCUS Il Dicastero per la dottrina della fede apre alla possibilità di benedire le coppie in situazioni irregolari e le coppie dello stesso sesso. Le critiche e le argomentazioni dei vescovi contrari
Il 18 dicembre 2023 il Dicastero per la dottrina della fede ha pubblicato la Dichiarazione “Fiducia supplicans” sul senso pastorale delle benedizioni. Il cardinal Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la dottrina della Fede, arcivescovo emerito di La Plata, ha presentato così la Dichiarazione: «Il valore di questo documento è quello di offrire un contributo specifico e innovativo al significato pastorale delle benedizioni, che permette di ampliarne e arricchirne la comprensione classica strettamente legata a una prospettiva liturgica. Tale riflessione teologica, basata sulla visione pastorale di Papa Francesco, implica un vero sviluppo rispetto a quanto è stato detto sulle benedizioni nel Magistero e nei testi ufficiali della Chiesa. Ed è proprio in tale contesto che si può comprendere la possibilità di benedire le coppie in situazioni irregolari e le coppie dello stesso sesso, senza convalidare ufficialmente il loro status o modificare in alcun modo l’insegnamento perenne della Chiesa sul matrimonio». Il documento sta provocando reazioni in tutto il mondo, sia tra i laici sia tra i pastori.
Il 22 dicembre il cardinal Gerhard L. Müller, prefetto emerito della Congregazione (oggi “Dicastero”) per la dottrina della Fede, ha diffuso un documento (se ne consiglia la lettura integrale, è stato pubblicato in esclusiva in italiano da La Nuova Bussola Quotidiana) nel quale afferma che: «Non c'è alcuna base per questo nuovo uso nei testi biblici addotti, né in alcuna precedente dichiarazione del Magistero. Neanche i testi offerti da papa Francesco forniscono una base per questo nuovo tipo di benedizione». Il cardinale ricorda anche che: «Il Papa e i vescovi possono porre alcuni accenti pastorali e rapportare in modo creativo la verità della rivelazione alle nuove sfide di ogni epoca, ad esempio nel campo della dottrina sociale o della bioetica, rispettando i principi fondamentali dell'antropologia cristiana. Ma queste innovazioni non possono andare oltre ciò che è stato rivelato loro una volta per tutte dagli Apostoli come Parola di Dio (Dei Verbum, 8). Infatti, non ci sono testi biblici o dei Padri o dei Dottori della Chiesa o documenti precedenti del Magistero a sostegno delle conclusioni di Fiducia Supplicans». Nel merito della Dichiarazione, monsignor Müller aggiunge infine che: «Qui non vengono benedette solo le persone peccatrici, ma, benedicendo la coppia, viene benedetta la relazione peccaminosa stessa. Ora, Dio non può inviare la sua grazia su una relazione che gli si oppone direttamente e che non può essere ordinata verso di lui. Il rapporto sessuale estraneo al matrimonio, in quanto rapporto sessuale, non può avvicinare l'uomo a Dio e non può quindi essere aperto alla benedizione di Dio. Pertanto, anche se una tale benedizione avesse luogo, il suo unico effetto sarebbe quello di confondere le persone che la ricevono o che assistono alla benedizione, indotte a credere che Dio abbia benedetto ciò che non può benedire».
Il 20 dicembre monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia – San Remo, ha diffuso alcune Note su Fiducia Supplicans. Scrive il vescovo: «Se le unioni irregolari di persone di sesso diverso o dello stesso sesso, come la Dichiarazione più volte riafferma, contraddicono la verità dell’uomo e la dottrina affidata da Cristo alla sua Chiesa, come potrebbe la benedizione di coppie in tale situazione (non delle singole persone per dare loro aiuto, sostegno ed accompagnamento) essere lode ed esaltazione di Dio, essendo ordinata al profitto spirituale, specialmente se non c’è la volontà risoluta di rescindere dalla stessa? (…) Con le benedizioni impartite per simili situazioni, come possono essere santificate le circostanze della vita se esse sono contrarie al Vangelo? Come possono queste benedizioni disporre coloro che le richiedono a ricevere l’effetto principale proprio dei Sacramenti ai quali non possono magari manco accostarsi? Infatti, ciò che è contrario al Vangelo, ciò che costituisce un male per il suo oggetto, non potrà mai, nemmeno per le circostanze o per le intenzioni, essere qualcosa di “soggettivamente” onesto o difendibile come scelta: l’intenzione è buona quando mira al vero bene della persona in vista del suo fine ultimo, cioè Dio, altrimenti è qualcosa di “indegno della persona umana” e si oppone in ogni caso a questo bene (cfr. Veritatis splendor, nn. 81-82)».
Il 20 dicembre la Conferenza episcopale del Malawi ha diffuso un comunicato con il quale annuncia: «Per evitare confusione tra i fedeli, ordiniamo che, per ragioni pastorali, le benedizioni per le unioni omosessuali in Malawi non siano celebrate». Il 19 dicembre monsignor Tomasz Peta, arcivescovo di Astana (Kazakistan) e il vescovo ausiliario monsignor Athanasius Schneider, hanno preso posizione contro la Dichiarazione affermando: «Nessuna delle affermazioni contenute in questa Dichiarazione della Santa Sede, nemmeno la più bella, può minimizzare le conseguenze distruttive e di vasta portata derivanti da questo sforzo di legittimare tali benedizioni». Monsignor Jose Ignacio Munilla, vescovo della diocesi di Orihuela-Alicante (Spagna), ha ricordato: «Il Vangelo ci invita a benedire tutti coloro che si aprono al dono di Dio, anche coloro che vivono situazioni affettive irregolari; mentre non ci concede alcun potere di benedire le loro unioni contrarie al disegno di Dio».
Monsignor Charles Joseph Chaput, arcivescovo emerito di Philadelfia, ha preso le distanze da Fiducia supplicans dicendo: «La confusione tra i fedeli può spesso essere una questione di individui innocenti che ascoltano ma non riescono a comprendere la Parola. L’insegnamento confuso , però, è un’altra questione. Non è mai scusabile. La trasmissione della verità cristiana richiede prudenza e pazienza perché gli esseri umani non sono macchine. Ma richiede anche chiarezza e coerenza. L’ambiguità deliberata o persistente, tutto ciò che alimenta incomprensioni o sembra lasciare un’apertura a comportamenti oggettivamente peccaminosi, non viene da Dio. E ne risulta inevitabilmente un danno alle singole anime e alla nostra comune vita ecclesiale».
Il 22 dicembre monsignor Sviatoslav Shevchuk, a guida della Chiesa greco-cattolica, ha negato la validità e l'applicabilità della Dichiarazione Fiducia supplicans in Ucraina: «Secondo le tradizioni del rito bizantino, il concetto di “benedizione” significa approvazione, permesso o anche ordine riguardante un certo tipo di azioni, preghiere e pratiche ascetiche, in particolare alcuni tipi di digiuno e preghiera. È ovvio che la benedizione del sacerdote ha sempre una dimensione evangelizzatrice e catechetica, quindi non può in alcun modo contraddire l'insegnamento della Chiesa cattolica sulla famiglia come unione fedele, indissolubile e feconda di amore tra un uomo e una donna, che nostro Signore Gesù Cristo ha elevato alla dignità dei Santi Sacramenti del Matrimonio. La sollecitudine pastorale ci spinge a evitare gesti, affermazioni e concetti ambigui che distorcerebbero o traviserebbero la parola di Dio e l'insegnamento della Chiesa». Il 20 dicembre è arrivato il parere negativo anche della Conferenza episcopale della Nigeria: «Non c'è nessuna possibilità nella Chiesa di benedire unioni e attività dello stesso sesso. Andrebbe contro la legge di Dio, gli insegnamenti della Chiesa, le leggi della nostra nazione e la sensibilità culturale del nostro popolo». No all’applicazione della Dichiarazione Fiducia supplicans anche da parte della Conferenza episcopale del Camerun, della Polonia e dello Zimbawe. (Riproduzione riservata)
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Buongiorno e buon Natale Giacomo! Grazie a Dio ci sono ancora apostoli veri di Cristo. Il Signore Gesù non abbandona la Sua sposa e suscita persone che combattano l'apostasia dilagante anche dentro le mura. D'altra parte già nei primi anni nella soria della Chiesa ci sono stati Padri martiri che hanno difeso le verità del Vangelo. Questo documento và annullato! Grazie e buon lavoro!