Fiducia supplicans, nuovi stop al documento vaticano
La Conferenza episcopale ungherese non applicherà la Dichiarazione sulle benedizioni per le coppie di fatto, posizione condivisa anche da centinaia di sacerdoti inglesi e australiani
Nuovo stop a Fiducia supplicans, la Dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede che apre alla possibilità di benedire le coppie di fatto e le coppie dello stesso sesso. Il 27 dicembre 2023 la Conferenza episcopale ungherese ha diffuso un comunicato rivolto a sacerdoti e fedeli d’Ungheria nel quale si legge: «La dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede Fiducia supplicans, emessa il 18 dicembre 2023 sul senso pastorale delle benedizioni, non modifica la convinzione e l’insegnamento perenne della Chiesa Cattolica sul matrimonio e sulla morale sessuale. Considerando la situazione pastorale del nostro Paese, la Conferenza Episcopale specifica che i ministri ordinati possono benedire tutte le persone individualmente, indipendentemente dalla loro identità di genere e dal loro orientamento sessuale, ma è sempre necessario evitare di impartire una benedizione comune per le coppie di fatto, nonché per quelli che vivono in un matrimonio canonicamente non valido o in un’unione dello stesso sesso».
I vescovi ungheresi assicurano vicinanza e preghiera per tutti i fedeli, indipendentemente dalla loro condizione di vita: «Accompagniamo con vicinanza e rispetto i nostri fratelli e sorelle che vivono in situazioni particolari, aiutandoli ad acquisire una comprensione più profonda della volontà di Dio nel loro cammino verso il Vangelo di Cristo».
Intanto il numero di vescovi, sacerdoti e laici contrari alla Dichiarazione Fiducia supplicans continua a crescere. Il 23 dicembre anche la Confraternita australiana per il clero cattolico, associazione di chierici cattolici a supporto della Chiesa locale, ha diffuso una nota nella quale afferma che non è né giusto né possibile per i sacerdoti cattolici benedire unioni che vanno contro il piano di Dio sulle persone.
Una posizione simile è stata presa dalla Confraternita inglese per il clero cattolico (associazione con oltre cinquecento sacerdoti in Gran Bretagna), che sul proprio sito scrive: «La Chiesa ha l'obbligo non solo di proteggere il matrimonio cristiano, ma anche di sostenere la legge naturale che è valida per tutti gli uomini in ogni momento. La Chiesa ha quindi il dovere di sostenere il matrimonio monogamo tra i due sessi, aperto alla vita e costruito sull'amore, come fondamento della società. La promozione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso “non promuoverebbe il bene comune” ed “esiste il pericolo reale che la concezione profondamente radicata del matrimonio come rapporto permanente ed esclusivo tra una donna e un uomo, e come il miglior contesto per allevare i figli, sarà eroso” (Vescovi cattolici di Inghilterra e Galles, Dichiarazione sulle unioni civili, 2005)».
La Confraternita esprime inoltre preoccupazione all’idea che Fiducia supplicans possa essere utilizzata come chiave per consentire l’adozione anche alle coppie formate da persone dello stesso sesso, e aggiunge: «La realtà della famiglia naturale, fondata sull'unione dell'uomo e della moglie, occupa una posizione unica ed è l'unica a meritare l'incoraggiamento dello Stato. Mentre per una serie di ragioni i bambini possono talvolta ritrovarsi senza uno dei genitori, e in tali situazioni meritano il massimo sostegno e cure amorevoli, una buona società non dovrebbe cercare di generare situazioni in cui è assente la complementarietà dei genitori maschi e femmine».
E il fronte del “no” continua a estendersi, lo conferma Franca Giansoldati su Il Messaggero giovedì 28 dicembre, scrivendo: «L'annus horribilis di Papa Francesco si chiude con una contestazione global, tanto estesa quanto variegata. Una roba simile non era mai capitata sotto nessun altro pontificato recente. Il 2023 verrà ricordato in Vaticano per le reazioni al fulmicotone causate dal documento Fiducia Suplicans con il quale il Dicastero della Fede, guidato dal teologo argentino Manuel Fernandez ha autorizzato la benedizione delle coppie gay».
Franca Giansoldati parla di «processo radioattivo», caratterizzato da un vero e proprio scontro interno alla Chiesa. E aggiunge: «La frana in atto sta cogliendo di sorpresa lo stesso Vaticano che non immaginava una reazione tanto accesa. Mentre i media vaticani tengono silenziato il conflitto in atto sui social abbondano gli interventi pesanti di numerosi cardinali, vescovi e persino di interi episcopati che in blocco hanno fatto sapere al Papa che stavolta non lo seguiranno». (Riproduzione riservata)
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