Fuoco amico
Il messaggio privato di un collega impone una replica pubblica. Che cosa rimane della nostra professionalità se diventiamo comunicatori o influencer? Il giornalismo è un’altra cosa
«È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede». Queste, caro collega, sono le prime righe dell’articolo 1 del Testo unico dei doveri del giornalista.
Ed è per queste righe che ora ti rispondo pubblicamente, perché se il nostro lavoro ha ancora un senso oggi è quello di andare oltre comunicati stampa, slogan ideologici e veline del potente di turno. Il nostro lavoro deve staccarsi dalle poltrone degli influencer e dei comunicatori, deve tornare alla propria origine: la ricerca della verità. E queste parole così dure, che trovo stasera tra i messaggi privati e scopro firmate da un collega, non possono lasciarmi indifferente.
Mi occupo dei problemi etici dei vaccini da quasi un anno, pertanto: n…