Giornali: crollano le copie vendute
Perdite a due cifre per la maggior parte dei quotidiani. Cresce il Fatto Quotidiano, semaforo verde anche per Avvenire e L'Eco di Bergamo. Tsunami testate sportive, soffre La Verità di Belpietro
Profondo rosso in edicola per i quotidiani italiani: gli ultimi dati, diffusi il 10 luglio 2024 da Prima Online, certificano un nuovo, preoccupante calo nelle copie vendute. Se il confronto maggio 2024 – aprile 2024 concede qualche semaforo verde (svettano Avvenire con un +4,20% e L'Eco di Bergamo con un +3,19%), ecco che la classifica si tinge di rosso con il confronto maggio 2024 – maggio 2023 (La Gazzetta dello Sport perde il 17,63%, seguita dal Corriere dello Sport che segna un -16,64%). Se si guarda la classifica che conteggia solo le copie cartacee, il Corriere dello Sport registra un -26,51%, seguito da Libero che perde il 16,40% delle copie vendute in un anno.
Prima Online ha pubblicato inoltre la classifica “totale vendite individuali”, che comprende «il dato aggregato della vendita individuale in edicola e la vendita individuale digitale, non legata a promozioni o offerte speciali». Questa classifica pulisce dunque i dati da promozioni speciali a prezzi irrisori (come ad esempio “leggi tutto il quotidiano a soli 19,99 euro l'anno”), promozioni che consentono ai giornali di raccogliere nuovi abbonati ma che rischiano di truccare la sostenibilità reale dei dati. In questa classifica c'è un solo semaforo verde, rappresentato dal +7,51% del Fatto Quotidiano.
Alcuni dati interessanti? Tra gli anni ‘80 e ‘90 il Corriere della Sera e Repubblica combatterono senza esclusione di colpi per conquistare il titolo di quotidiano più venduto d’Italia (intanto, entrambe le testate cercavano anche di sfondare per prime il tetto del milione di copie vendute). A maggio 2024 (contando copie cartacee, digitali e abbonamenti speciali) le due testate insieme superano di poco le 374mila copie. In sofferenza anche La Verità: tra maggio 2023 e maggio 2024 il quotidiano fondato da Maurizio Belpietro ha perso il 14,15% delle copie vendute. Come ricorda Prima Online, gli unici dati significativi dal punto di vista della sostenibilità dell'azienda giornale sono le copie cartacee e gli abbonamenti digitali (senza promozioni fuori mercato).
Un discorso diverso va fatto per i siti dei giornali. Esistono due tipi di quotidiani online: quelli nati solo sul web (come il gruppo Citynews) e quelli nati in edicola e poi approdati online (come il sito del Corsera, inaugurato il 4 dicembre 1998). La maggior parte dei giornali cartacei ha ormai una redazione web, che confeziona articoli inediti ed esclusivi per il sito, mentre anni fa i siti dei quotidiani si limitavano a ripubblicare i contenuti usciti sulle edizioni cartacee. La strategia editoriale della “caccia all'ultimo clic”, pensata per guadagnare mediante i banner pubblicitari esposti sulle pagine, è anch'essa in forte crisi e non garantisce più la tenuta economica delle testate. (Riproduzione riservata)