Giornalisti minacciati, l’allarme di Ossigeno per l’informazione
L’osservatorio pubblica i dati dei primi nove mesi del 2022: intimidazioni ai cronisti raddoppiate rispetto al 2021. Alberto Spampinato: «Malattia che indebolisce la libertà di informazione»
In Italia, nei primi nove mesi del 2022, sono stati minacciati 564 giornalisti, il doppio rispetto all’anno precedente. In crescita le querele temerarie, in diminuzione le denunce presentate alle forze dell'ordine dai minacciati. È la fotografia scattata da Ossigeno per l’informazione, osservatorio non governativo giornalisti minacciati e notizie oscurate con la violenza. Nei primi nove mesi del 2022 sono stati rilevati da Ossigeno 173 episodi di intimidazioni e minacce ai danni di 564 operatori dei media (giornalisti, blogger, videoperatori). Fra gennaio e settembre 2021 Ossigeno aveva rilevato 288 minacciati, esattamente la metà di quest'anno.
Il monitoraggio effettuato dall’osservatorio non governativo di Ossigeno per l’informazione certifica gravi limitazioni alla libertà di stampa, e fa scattare un allarme suonato già il 22 novembre scorso durante il convegno “Informazione a rischio”.
Cosa ne pensa l’osservatorio governativo invece? Il 6 dicembre 2022 il Centro di coordinamento sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti del Ministero dell’Interno ha diffuso i propri dati sui minacciati nei primi 9 mesi del 2022. Secondo il Centro: «Sono 84 gli episodi intimidatori commessi in Italia nei primi nove mesi del 2022 nei confronti di giornalisti, rispetto ai 162 registrati nello stesso periodo del 2021, con una flessione del 48%». Il report del Centro ha fatto titolare a molti giornali: “In calo le minacce ai giornalisti nel 2022”.
Alberto Spampinato, presidente di Ossigeno per l’informazione, però spiega: «Questi dati del Viminale non dicono che ci sono state meno minacce ai giornalisti. Dicono letteralmente che quest'anno meno giornalisti hanno denunciato le minacce a loro danno. Ciò significa che i giornalisti italiani denunciano le minacce meno spesso di prima. Perché? La diminuzione delle minacce registrate dal Viminale non è una buona notizia».
Un giornalista in Italia è libero di cercare, verificare e diffondere notizie? Cosa accade a un giornalista in Italia se pubblica notizie che rivelano opacità, conti che non tornano, notizie che danno fastidio al potere o che svelano interessi criminali? Rispondere a queste domande consente di conoscere lo stato della libertà di stampa del Paese.
I dati di Ossigeno per l’informazione diffusi oggi chiedono una riflessione urgente a tutela del giornalismo: «Le intimidazioni e le minacce ai giornalisti sono innegabilmente una malattia che indebolisce la libertà di informazione e danneggia la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica – conclude Alberto Spampinato –. Le malattie trascurate, non curate possono degenerare e produrre danni peggiori all'organismo. Ed è forse ciò che sta accadendo». (Riproduzione riservata)
Per restare sintonizzato su “Notturno” clicca su “Iscriviti”. “Notturno” vive grazie ai lettori: se ti abboni sostieni il lavoro giornalistico della newsletter e ottieni l’accesso completo all’archivio. Riceverai inoltre, ogni settimana, un contenuto riservato agli abbonati. Puoi cancellare la tua iscrizione in qualsiasi momento cliccando su “Unsubscribe”.
Leggi anche