Green pass vip, nessun eroismo
Le indagini a carico di Madame e Camilla Giorgi potrebbero essere solo il primo tassello di un sistema che avrebbe rilasciato falsi certificati a personaggi noti. Libertà di coscienza con furberia
È lecito dubitare che sportivi professionisti siano corsi a farsi inoculare tre o quattro dosi dei cosiddetti “vaccini” anti covid? Gli stessi dubbi possono essere applicati a politici e vip più o meno noti? Le indagini a carico di Madame, cantante, e di Camilla Giorgi, tennista, accusate di falso ideologico, potrebbero essere solo la punta di un iceberg che galleggia esteso sotto la superficie del dibattito pubblico italiano. Madame e Camilla Giorgi sono accusate di aver ottenuto il green pass senza essersi fatte inoculare le dosi di “vaccino” necessarie per attivare il lasciapassare. Il falso green pass aveva tre vantaggi: consentiva loro di continuare a svolgere una vita normale, senza le limitazioni imposte a chi aveva detto “no” ai farmaci sperimentali, le faceva rimanere nel novero dei buoni, salvandole dall’etichetta di “no vax”, le teneva al riparo da eventuali effetti avversi post inoculazione.
L’opinione pubblica si è divisa: secondo alcuni le due donne sono criminali e devon…