Guerra, l’Italia alza i toni
L’ANALISI Il premier Draghi: «A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie, non è possibile rispondere solo con incoraggiamenti e atti di deterrenza»
"Un problema - un nemico - un eroe - una soluzione". Dopo averlo sperimentato con successo durante la pandemia, viene riproposto ora lo schema a quattro per narrare il conflitto in Ucraina. La complessità del reale è sacrificata in nome di una narrazione che punta alla pancia dell'opinione pubblica. La sensazione, drammatica, è che serva l'ok preventivo dei cittadini a qualsiasi decisione politica. E che si debba ottenerlo a ogni costo. Non si spiega altrimenti lo stile comunicativo scelto dalla classe politica italiana, che sul tema interviene in blocco senza più alcun residuo di distinzione partitica.
Esemplare è il discorso (qui il testo completo) tenuto oggi dal premier italiano Mario Draghi al Parlamento. Eccone alcuni estratti: «L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea.