Harry Potter e i tanti volti del Male
Questa sera alle 21.30 su Italia 1: “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban”, trasposizione cinematografica del terzo capitolo della saga nata dalla penna di J.K. Rowling. Perché guardarlo
È vero, c'è chi spera nel Male come alleato per vendicare l'odio che cova nel cuore. Non è forse questo l’atteggiamento di Draco Malfoy in “Harry Potter e la Camera dei Segreti”? Un misto di odio, invidia, gelosia e sete di potere che imprigiona Draco, lo rende schiavo di sentimenti violenti. La Camera dei Segreti è qualcosa di molto più grande di lui, eppure spera che venga aperta, spera che l’orrore lì conservato fuoriesca e attraversi il castello di Hogwarts per spazzare via i Mezzosangue. Come può un pensiero tanto terribile abitare nella mente di un ragazzino? La penna di J.K. Rowling indaga il cuore dell’uomo e porta alla luce le brutture più disumanizzanti e gli slanci più liberanti.
E tutto ciò si fa ancora più evidente nel terzo capitolo della saga, “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban”, in onda questa sera su Italia 1 dalle ore 21.30. L’atmosfera diventa più cupa, le ombre si allungano e la notte si avvicina (la fotografia di questo film meriterebbe un articolo a parte per la ricchezza di dettagli che ricordano, spiegano, anticipano). Non è ancora chiaro ciò che accadrà in futuro, non è prevedibile, ma l’invisibile presenza di Voi-Sapete-Chi si fa quasi palpabile.
È come se ciò che accade con lo straordinario incontro fra Harry e Sirius, il “suo” Sirius, preparasse alle ultime pagine di “Harry Potter e il calice di fuoco”. Quando tutto si rompe irrimediabilmente. Quando diventa impellente scegliere fra ciò che è giusto e ciò che è facile. Quando la verità non è più manifesta, ma deve essere cercata tra indifferenza, omertà e paura.
Così, l’apparente spavalderia di Draco nei confronti della Camera dei Segreti, non è altro che una delle tante facce del Male: Draco, mosso dall’odio, in quel momento viene ridotto a piccola pedina nelle mani di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Come lui, nei capitoli successivi, ci saranno tanti burattini che cederanno al Male nella speranza di superare la notte o per desiderio di vendetta o per avidità di potere.
Non sono solo i pochi Mangiamorte a favorire l’ascesa del Signore Oscuro, bensì il silenzio e la stolta complicità di tanti personaggi minori. Ma il Male obbedisce solo a se stesso e tutto travolge, anche i propri servi. E quando i diritti fondamentali vengono calpestati per una minoranza, come avviene per i Mezzosangue, nessuno è al sicuro. S’illudono i Purosangue che sperano di passare indenni per merito del loro nome: il Signore Oscuro desidera solo il potere, non accetterà alcun impedimento e non considererà nessuno indispensabile. (Riproduzione riservata)
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