Heidi Crowter, la battaglia per la vita continua
La giovane attivista vuole portare la causa contro il Governo inglese davanti alla Corte Suprema: «La legge che consente l’aborto fino alla nascita in caso di disabilità deve essere cambiata»
«Sono molto determinata a portare questa battaglia legale alla Corte Suprema». In un’intervista rilasciata il 13 dicembre 2022 a Luke Coppen di “The Pillar”, sito d’informazione americano, Heidi Crowter ha confermato la propria decisione di continuare a combattere per cambiare la legge inglese sull’aborto. Secondo l’Abortion Act, in Inghilterra in caso di disabilità del feto l’aborto è legale fino alla nascita. Così Heidi Crowter: «Questa legge è stata fatta nel 1967, quando non potevamo neanche andare a scuola. Voglio che si mettano al passo coi tempi, che concretamente incontrino persone con la Sindrome di Down e vedano la persona al di là del cromosoma».
Al “The Pillar” Heidi Crowter ha raccontato anche da dove prende la forza per continuare a combattere: «La fede cristiana è la forza motrice del mio attivismo. Come recita il mio salmo preferito, il salmo 139 al versetto 14, “Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda” (traduzione CEI 2008 ndr). Questo non significa che solo le persone senza un cromosoma in più sono state create a immagine e somiglianza di Dio. Significa che lo sono tutte, anche io e mio marito».
Il 25 novembre scorso la Corte d’appello inglese ha respinto il ricorso di Heidi Crowter e di Máire Lea-Wilson contro il Governo in merito all’Abortion Act, ma già poco dopo il pronunciamento della Corte l’attivista 26enne aveva annunciato la propria intenzione di continuare a battersi in difesa della vita.
A riguardo, merita una menzione speciale l’intervista realizzata da Ivor Bennet, inviato di Sky News. Un servizio giornalistico rigoroso realizzato fuori dal tribunale, in diretta, pochi minuti dopo la sentenza. La battaglia di Heidi Crowter per la vita continua. (Riproduzione riservata)
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