I giornalisti freelance non stanno bene
L’indagine “Come ti senti?” di IrpiMedia: i giovani cronisti vittime dei loro editori e colleghi. Compensi indegni, reperibilità costante, precarietà certa: così muore (si fa morire) la professione
Stress, ansia, insonnia, sensazione di non essere compresi, solitudine, sindrome da burnout. Ecco cosa sperimentano i giornalisti freelance italiani secondo “Come ti senti?”, indagine condotta da IrpiMedia tra luglio e ottobre 2023 su un campione di 558 cronisti indipendenti. Quali sono i fattori più impattanti sul benessere psicologico? In primis «instabilità e precarietà contrattuali, seguite dai compensi troppo bassi, dal fatto di dover rimanere sempre connessi e reperibili, e dai ritmi frenetici». Le risposte dei giornalisti mostrano un quadro drammatico della professione: «Tra i disturbi più comuni l’87% afferma di soffrire di stress, il 73% di ansia, il 68% sente un senso di inadeguatezza. Più del 40% denuncia la sindrome da burnout, attacchi di rabbia immotivati e dipendenza da internet e dai social network. Uno su tre parla esplicitamente di depressione».
Che età hanno i giornalisti freelance intervistati? «Vi è una prevalenza di giornalisti ne…