I lettori non sono sudditi
EDITORIALE Notturno spegne la prima candelina e festeggia con una comunità di lettori in costante crescita: «Crisi del giornalismo mainstream? Tornare alla deontologia e ricostruire la fiducia»
Il 20 aprile del 2021 approdava online “Notturno” e nel catenaccio del primo articolo si presentava così: «Nasce la newsletter 100% giornalistica e 100% estranea alla narrazione dominante». Un anno dopo, spegnendo la prima candelina, all’entusiasmo per la nuova avventura si affianca la gioia di confrontarsi con una comunità di lettori in continua crescita. Flashback per i lettori più recenti: perché Notturno? La newsletter nasce sulla scia del blog “Il parco di Giacomo” (attivo dal 2011 al 2021) come luogo virtuale dove pubblicare articoli di cronaca, reportage, interviste e analisi che non trovano spazio su testate giornalistiche più grandi. Lo sbocco naturale dell’attività di giornalista professionista freelance, che senza editore né pubblicità si rivolge direttamente ai lettori e a loro vende il proprio lavoro.
Il fatto che alcune notizie siano escluse dal circuito informativo mainstream non significa che siano marginali: da qui viene l’attenzione speciale di Notturno per i problemi etici della campagna vaccinale di massa anti covid. Per oltre un anno si è sentito parlare di consenso libero e informato per la vaccinazione anti covid, ma come può il cittadino dirsi informato se il dibattito pubblico del suo Paese ha censurato la questione etica?
Questa è la cronaca: dare notizia dei problemi etici e del dibattito nato in altri Paesi sul tema, dando voce anche a chi, per precisa scelta editoriale, non ha avuto voce nei telegiornali delle 20. Esempio? Notturno ha seguito in presenza a Milano diverse manifestazioni contro l’introduzione del green pass, riportando le preoccupazioni dei manifestanti sugli interessi economici e di potere che potevano celarsi dietro le decisioni del Governo. Oggi queste preoccupazioni vengono espresse pubblicamente anche da alcuni esperti ben presenti nei salotti televisivi che contano.
Poi c’è la critica: analizzare la notizia, proporre spunti di riflessione, cambiare la prospettiva di un fatto se ci sono conti che non tornano nella comunicazione istituzionale. Attraverso editoriali e analisi Notturno ha preso posizione rispetto ad alcune notizie, lo ha fatto anche con fermezza, ad esempio commentando la posizione di Avvenire sui vaccini ai giovani.
Notturno, primo in Italia, ha raccontato la storia di Grace Schara e ha preso posizione contro la tentazione di selezionare “vite non degne di essere vissute”. Notturno ha anche scelto la sospensione del giudizio nei confronti della guerra in Ucraina: massima è la preoccupazione per le condizioni dei civili, ma forte è la preoccupazione per la propaganda di guerra che anima le comunicazioni in arrivo da Mosca e da Kiev.
In questi primi dodici mesi i riflettori di Notturno hanno illuminato anche il crescente conflitto orizzontale, che ha diviso l’opinione pubblica grazie a etichette ideologiche che rassicurano ma impediscono la comprensione dei problemi. E ancora uno sguardo al mondo del giornalismo, con la crisi strutturale e le possibili cure, uno sguardo alla fede, con le voci di sacerdoti e vescovi, uno sguardo a teatri e musei, da troppo tempi chiusi, uno sguardo alla musica, e tanti altri argomenti che si possono scoprire cliccando su “Archive”.
Prima ispirazione per il lavoro di Notturno è l’articolo 2 del Testo unico dei doveri del giornalista, che recita: «Il giornalista difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti». Che si tratti di pandemia, di guerra, di fede, di bioetica, di ambiente o di arte, fondamentale rimane il rispetto della deontologia. Perché senza giornalismo i cittadini non possono accedere alle notizie, e se non sanno ciò che accade non possono neanche scegliere come agire. Se non si conosce la verità, o almeno non ci si mette in un atteggiamento di ricerca della verità, ogni legame sociale rischia di diventare facile preda dell’ideologia dominante.
La velocità con cui, nel giro di 24 mesi, è cambiato il significato di parole quali “salute”, “libertà”, “morte”, “atto d’amore”, “pace”, “complottismo”, dovrebbe essere un campanello d’allarme continuo per tutti i professionisti dell’informazione: se saltano le regole base di questo lavoro, salta tutto. Se la cronaca si trasforma nella riproposizione di slogan imposti dall’alto e la critica diventa propaganda non muore solo la professione, muore la democrazia. Così, urge rimettere al centro il rapporto di fiducia fra lettori e giornalisti, liberando questi ultimi da pressioni che nulla hanno a che fare con la ricerca della verità.
I lettori non sono sudditi, sono concittadini che chiedono risposte alle tante domande quotidiane che la realtà suscita. Compito della stampa è cercare ogni giorno le risposte e, quando tutto sembra rallentare, porre nuovi interrogativi che aiutino a vedere più a fondo nel mare dei fatti. Ogni punto interrogativo scarabocchiato su un taccuino dopo la dichiarazione di un potente è un’onda, che smuove e pulisce la superficie di un mare che altrimenti si trasformerebbe in una palude.
Immaginando i lettori della prima ora esausti per questa spiegazione, solo un’ultima parola: grazie per le vostre iscrizioni e i vostri abbonamenti. In tempi difficili per i grandi giornali, raccogliere in dodici mesi centinaia di lettori fissi attorno a una piccola newsletter settimanale è un traguardo insperato, che riempie di responsabilità. Buon compleanno Notturno, buone letture a tutti voi. (Riproduzione riservata)
Per restare sintonizzato su “Notturno” clicca su “Subscribe” e iscriviti. “Notturno” vive grazie ai lettori: se ti abboni sostieni il lavoro giornalistico della newsletter e ottieni l’accesso completo all’archivio. Riceverai inoltre, ogni settimana, un contenuto riservato agli abbonati.
Buon compleanno, di vero cuore. Grazie per l'informazione libera e deontologicamente ineccepibile. L'informazione è verità e non propaganda mistificatoria. Grazie Notturno.