Il silenzio più pesante
Avvenire festeggia il boom di prenotazioni di giovani e giovanissimi per il vaccino. L’utilizzo di linee cellulari da feti abortiti è ormai censurato dal dibattito pubblico
«Giovani e vaccinati», così apre Avvenire in edicola oggi, venerdì 4 giugno 2021. Il titolo, seguito da un articolo entusiastico per il boom delle prenotazioni di giovani e giovanissimi, scrive la parola “fine” sulla possibilità di aprire un dibattito serio sui problemi etici dei nuovi sieri anti covid-19. C’è un’istituzione, infatti, che avrebbe potuto porre il tema, con competenza e libertà, allargando l’orizzonte del dibattito pubblico sulla campagna vaccinale in corso. È la Chiesa.
Problemi, quelli etici, che vengono prima di quelli medici e politici. Perché riguardano l’uso di linee cellulari da feti abortiti per la sperimentazione e la produzione dei sieri. La Nota della Congregazione per la dottrina della fede del 21 dicembre 2020 è stata stesa con linguaggio poco lungimirante, raccontata dai media con parzialità, e ha creato una spaccatura forse insanabile con tutti i documenti precedenti della Chiesa, che hanno sempre detto “no” a qualsiasi sperimentazione sugli embrioni anche in nome di un presunto beneficio per la collettività.
Così, l’ennesimo silenzio (assenso) ecclesiastico, che giunge oggi sotto forma di articolo dalle pagine di Avvenire, è l’occasione persa per approfondire il tema, per andare oltre gli slogan della scelta altruistica, della libertà da riconquistare, della società da ricostruire con maggiore attenzione verso i più fragili. C’è un dibattito bioetico che è stato silenziato fin dal primo giorno: quale bene comune?