Il vescovo di Pavia: “Ogni vita chiede di essere accolta”
L’omelia di monsignor Corrado Sanguineti per la solennità dell’Immacolata: «L’aborto è la soppressione di un essere umano innocente. Fare tutto il possibile per sostenere le donne in difficoltà»
«È assurdo ed è contro ragione parlare di un “diritto all’aborto”». Così monsignor Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia, nell’omelia per la solennità dell’Immacolata. Come da tradizione, il vescovo ha celebrato la Messa nella chiesa di San Francesco. Durante l’omelia il vescovo Corrado si è soffermato sulla figura di Maria, «unica creatura che non è stata sfiorata dal peccato», ricordando che il peccato originale è una «privazione di bene» che «caratterizza drammaticamente l’esistenza di ogni uomo e che determina la nostra concreta e storica condizione umana: siamo feriti, segnati da una mortale debolezza che ci porta a decadere, a cedere al peccato e alla menzogna, a essere incapaci di vivere all’altezza del bene, all’altezza del desiderio del cuore».
La realtà del peccato originale, ha spiegato monsignor Sanguineti, è un mistero che «disturba il facile ottimismo della modernità, la fede nelle “sorti progressive” dell’umanità». In questo mistero la figura di Maria appare come segno luminoso di una promessa di redenzione per l’umanità intera, ha detto ancora il vescovo di Pavia: «Siamo fatti per la luce, non per le tenebre, per l’amore, non per l’odio, per la sincerità, non per la doppiezza, per la verità, non per la menzogna, per la purezza, non per l’impurità, e la Vergine Immacolata ci mostra ciò che siamo chiamati a diventare, ci fa sentire l’attrattiva del bene, a volte arduo e perfino eroico, eppure molto più corrispondente al desiderio originale del cuore».
Monsignor Corrado Sanguineti ha ricordato poi che la vita ha inizio dal concepimento: «Celebrando l’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, noi siamo rinviati alla condizione iniziale di ogni vita umana. Come Maria, come Gesù nel grembo della sua santissima madre, tutti noi abbiamo iniziato a essere e a vivere dall’istante del nostro concepimento, in una condizione di totale passività. La creatura umana, che una donna porta e sente crescere nel suo grembo, è totalmente dipendente dalla madre, da lei riceve nutrimento e vita, e allo stesso tempo si crea una relazione, un dialogo già nelle fasi iniziali della vita umana».
È inaccettabile, dunque, parlare di “diritto all’aborto”: «Ogni vita umana, appena concepita e già abbracciata dall’eterno amore del Padre, chiede di essere accolta, rispettata e amata – ha detto monsignor Sanguineti –. Si comprende allora che l’aborto, chiamato più dolcemente “interruzione di gravidanza” come se fosse solo l’interruzione di un processo naturale, è soppressione di un essere umano innocente, e per questo motivo il Concilio Vaticano II lo qualifica, al pari dell’infanticidio, come abominevole delitto. È assurdo ed è contro ragione parlare di un “diritto all’aborto”. E si deve fare tutto il possibile per sostenere e accompagnare le donne in difficoltà, tentate o a volte indotte a ricorrere a questa scelta, che oltre a determinare la morte di una creatura innocente, genera sempre una ferita profonda nel cuore della madre, spesso lasciata sola». Dalla solennità dell’Immacolata Concezione viene l’invito a un impegno che è civile, ma soprattutto umano: «Una società veramente attenta al bene della donna e al diritto del soggetto più debole e inerme, che è il nascituro, dovrebbe fare di tutto per evitare la tragedia e il male oggettivo dell’aborto e favorire le associazioni che cercano di venire in aiuto alle donne e che si fanno promotrici di una cultura della vita e per la vita». (Riproduzione riservata)
Per restare sintonizzato su “Notturno” clicca su “Iscriviti”. “Notturno” vive grazie ai lettori: se ti abboni sostieni il lavoro giornalistico della newsletter e ottieni l’accesso completo all’archivio. Riceverai inoltre, ogni settimana, un contenuto riservato agli abbonati. Puoi cancellare la tua iscrizione in qualsiasi momento cliccando su “Unsubscribe”.
Leggi anche