Il vescovo di Trieste: “No allo scontro”
Monsignor Giampaolo Crepaldi rompe il silenzio con una nota, dopo le immagini dello sgombero di portuali e cittadini. Il presule segue «con crescente preoccupazione l’evolversi della situazione»
«Come vescovo della Chiesa di Trieste sono a invitare tutti – in particolare le Istituzioni e i manifestanti – a ricercare soluzioni pacifiche alle questioni sul tappeto». Così, in una nota, monsignor Giampaolo Crepaldi rompe il silenzio sulla difficile giornata triestina. Il vescovo segue «con crescente preoccupazione l’evolversi della situazione che da questa mattina si è venuta a creare con lo sgombero attuato dalle forze dell’ordine del varco 4 del Punto Franco Nuovo di Trieste», una situazione che continua anche adesso «con partecipate manifestazioni nelle strade della città».
Le immagini dello sgombero del porto, avvenuto questa mattina, che hanno mostrato portuali seduti a terra in preghiera e donne e anziani colpiti con idranti e gas lacrimogeni, stanno facendo il giro del mondo sulla stampa estera e non devono aver lasciato indifferente il vescovo di Trieste, che scrive: «La strada da percorrere non è quella della forza». Secondo monsignor Crepaldi per trovare una soluzione occorre promuovere il dialogo: «Il reciproco ascolto delle ragioni dell’altro nella ricerca di soluzioni veramente rispettose della persona umana, del bene comune e della democrazia».
Il vescovo invoca infine su tutti la protezione di sant’Andrea apostolo, patrono del porto di Trieste, affinché «Questo periodo così complicato e doloroso serva, attraverso un nobile e disinteressato discernimento, a far maturare per la nostra amata città una stagione di rinnovata e operosa amicizia sociale e civile». (Riproduzione riservata)
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