Incidente Roma, un problema di coscienza
Secondo i testimoni, i quattro youtuber avrebbero continuato a filmare anche dopo la morte del bambino che era a bordo della Smart. Famiglia, scuola, Chiesa, stampa: dov’è il discernimento?
Continuavano a filmare. Lì accanto a loro un bambino di cinque anni lottava tra la vita e la morte. E loro continuavano a filmare. Repubblica ha reso noti alcuni dettagli dello scontro avvenuto ieri a Roma tra un suv Lamborghini e una Smart. A bordo del suv c’erano quattro ragazzi, quattro youtuber impegnati nella realizzazione di un video per il loro canale. Secondo quanto riferito da Repubblica, appena dopo l’incidente i giovani sarebbero scesi dall’auto e avrebbero continuato a filmare. Raggiunti sul posto dai genitori, sarebbero stati rassicurati da frasi come: «È stata solo una bravata, si risolverà tutto».
Fermo restando che lo shock può provocare reazioni irrazionali, e che la paura di un genitore per il proprio figlio può portarlo a dire cose che non pensa veramente, la combinazione delle reazioni è agghiacciante. Perché sta a significare che nessuno, in quel momento, aveva compreso la tragedia che si era appena consumata. Quando si parla di spegnimento progressivo delle coscienze si intende proprio questo: lo scollamento tra realtà e morale. L’incapacità crescente di discernere le proprie azioni e quelle altrui. Di fronte all’orrore non sempre si ragiona? Vero. Ma l’incidente è avvenuto durante la realizzazione di una video-sfida per YouTube, i ragazzi quindi hanno pensato, progettato, organizzato l’uscita in auto. E le loro azioni erano costantemente condivise sui social, dove raccoglievano centinaia di migliaia di visualizzazioni (quando non milioni): nessuno sapeva? Nessuno ha visto? Guardare oggi i filmati passati mette i brividi: nessun familiare ha visto in quei fotogrammi stupidità, incoscienza, pericoli? Chi doveva intervenire per mettere uno stop a questo delirio se non i genitori?
Scrive Rai News: «Da una prima ricostruzione i giovani, che fanno parte di un gruppo di youtuber chiamato TheBorderline con milioni di visualizzazioni, stavano girando un video da postare sui social network: una cosiddetta challenge, una scommessa che in questo caso prevedeva una maratona a bordo del Suv per 50 ore sull'auto di grossa cilindrata presa a noleggio in un autosalone di auto di lusso a Torrenova, nella parte opposta della Capitale. Tanti i residenti della zona dove è avvenuto lo scontro che hanno visto il Suv azzurro andare avanti e indietro ad alta velocità sulle strade del quartiere nelle ore precedenti alla tragedia. Sulla pagina Youtube dei ragazzi che conta oltre 600mila iscritti, sono decine i video di questo genere».
Ora, la coscienza è lo spillo che punge cuore e cervello di fronte al Male. La coscienza si manifesta con quel senso di malessere che compare dopo aver compiuto azioni sbagliate, o dopo aver assistito in silenzio a ingiustizie commesse da altri. La coscienza insomma rompe i piani delle pulsioni irrazionali, ma può essere tacitata. È uno spillo che può essere affondato in un muro di gomma, fino a farlo diventare innocuo. Come? Con le menzogne, con la propaganda, con dosi ingestibili di Male, con le dipendenze. Una coscienza che si spegne toglie luce anche alle coscienze vicine. Una coscienza in meno significa una sentinella in meno nella notte. È un problema grave, che investe genitori, scuola, educatori, oratori, Chiesa, centri ricreativi e sportivi, giornalisti, artisti, esperti. Perché tutto tace? (Riproduzione riservata)
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È tutto vero, da quando è entrato l'aborto ed il divorzio, come diceva Madre Teresa, è iniziato lo sfacelo della famiglia e della società in cui viviamo, si son silenziate a poco a poco le coscienze, non si distingue più il bene dal male, tutto è lecito. Ma il nemico dell'umanità lo sa bene, prima t'innalza e poi ti fà precipitare nell'abisso. Solo il Signore, che conosce il cuore dell'uomo, lo può salvare.