La festa immunizzata degli Azzurri
L’indiscrezione di Dagospia svela uno scontro tra la nazionale e il ministro Speranza: la parata non s’aveva da fare?
Prima l’indiscrezione di Dagospia. Poi il video rilanciato sui social. Si moltiplicano gli indizi che confermerebbero uno scontro a distanza ma senza esclusione di colpi fra gli Azzurri e il ministro della salute Roberto Speranza. Il diverbio, stando alla ricostruzione di Dagospia, sarebbe avvenuto a causa dello stop alla parata sul pullman scoperto imposto dalla Questura, in linea con le indicazioni del ministero.
Nel video si vede Leonardo Bonucci discutere animatamente con un uomo, che a un certo punto sembra cedere alle imposizioni del calciatore. Poi la festa prende il via alle condizioni scelte dalla nazionale.
A questo punto gli interrogativi senza risposta sono troppi: perché la squadra è rientrata in Italia senza rispettare la quarantena prevista per chi rientra dall’Inghilterra? Perché, nonostante lo spot pro vaccinazione di Roberto Mancini trasmesso in tutti gli spazi pubblicitari delle partite, non è stato reso noto il numero di giocatori vaccinati? Si è improvvisamente riscoperto il valore della protezione dei dati sensibili? Non sarebbero stati proprio i calciatori il miglior sponsor pro vaccini per i tifosi?
E ancora: la variante Delta fa paura oppure no? Perché il presidente della repubblica Sergio Mattarella si è fermato a conversare anche all’interno dello stadio di Wembley senza mascherina e circondato da persone senza mascherina? Perché lo stadio è stato riempito con oltre 65mila tifosi senza mascherine né distanziamento? Perché il CTS ha detto “sì” alla parata con pullman scoperto degli Azzurri, parata che ha causato assembramenti ingenti? La decisione è stata provocata dalla paura dei tifosi o dalla non preoccupazione per la salute dei cittadini?
Bonucci ha dichiarato: «Abbiamo vinto la trattativa per il pullman scoperto per dedicare la coppa ai tifosi, glielo dovevamo». Dovevamo ai tifosi una nuova occasione di contagio con la variante Delta? Oppure qualcuno sta premendo sull’acceleratore comunicativo della variante Delta, potenziandone gli effetti negativi per promuovere la campagna vaccinale di massa? Ora servono risposte. (Riproduzione riservata)
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