La fragilità calpestata da chi dovrebbe prendersene cura
IL COMMENTO Roberto Burioni, docente all’università San Raffaele, attacca una ragazza con un tweet di scherno sul suo aspetto fisico. Atteggiamento inaccettabile, l’Ordine intervenga
A scuola i bulli non attaccano mai il compagno più forte di loro, quello che può reagire con la forza fisica o con la dialettica o con la furbizia. Cercano invece il soggetto più fragile, buono, magari anche ingenuo. Non si fermano a quello che non ha il coraggio di reagire, prediligono quello che per purezza d’animo non riesce neanche a prevedere l’agguato. Chi affronta la vita con lo sguardo del bambino felice, chi gioisce per le piccole cose e automaticamente tende la mano al prossimo, che vede come un fratello. Un amico. Ecco, questo è il bersaglio preferito dei bulli, perché dà la garanzia di provocare ferite profonde senza rischiare niente. Chi vive la vita con questa semplicità di sentimento non è in grado di fare volontariamente del male, al massimo può piangere per il dolore ricevuto. E il bullo è lì, pronto a godere di quelle lacrime innocenti, lacrime che lo fanno sentire onnipotente.
Ieri sera, durante uno scontro social fra Alex Bazzaro, …