La gavetta del giornalista
Anni di lavoro gratuito o sottopagato per imparare il mestiere, fino a quando un giorno… Per il primo maggio, una storia semiseria basata sull’avventura di tanti giovani aspiranti cronisti
Romualdo è un giovane con un grande sogno: diventare giornalista. Vuole raccontare la realtà, cercare la verità, dare voce a chi non ha voce, vuole immergersi nel caos di una grande redazione. Chiede consiglio a un giornalista affermato e riceve questa indicazione: «Scrivi, scrivi, scrivi. La strada è lunga e tortuosa, ma tu scrivi, scrivi, scrivi. Piccoli giornali, riviste, volantini pubblicitari: non importa dove, tu scrivi, scrivi, scrivi. Un giorno arriverà il tuo momento». Romualdo chiede qualche informazione sul contratto e sul compenso e la risposta è: «Non puoi pensare di farti pagare, non conosci minimamente il lavoro. Prima impari, poi sarai pagato». Il giovane aspirante giornalista non si abbatte, inizia a collaborare con diverse piccole realtà e impara giorno dopo giorno i rudimenti del mestiere.
Finalmente, dopo tanto tempo di lavoro gratuito, riesce a iniziare una collaborazione con un giornale importante. Mentre firma il primo contratt…