La pancia non basta
Pericolo, paura, consolazione. La narrazione dominante consolida la strategia: che si tratti di promuovere il green pass o il ddl Zan, l’importante è censurare il dibattito
C’è un filo rosso che unisce campagna mediatica pro green pass e campagna mediatica pro ddl Zan: la pancia. È questo il vero obiettivo dei comunicatori: si evoca un pericolo imminente, si soffia sulla paura, si offre la soluzione. In questa rigida dinamica non sono ammessi dubbi. Chi pone domande è un nemico. «Ha vinto l’odio #ddlzan», twitta Luciana Littizzetto. «Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà. #DdlZan», twitta Enrico Letta. «L'affossamento del #DDLZan è una sconfitta per la società tutta. Una sconfitta che ci chiede, oggi più che mai, di non arretrare di un passo nella difesa dei diritti umani e nel contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio», twitta Amnesty Italia.
Un coro al quale si uniscono centinaia di utenti che accusano l’Italia si essere un Paese fascista, raccontano violenze subite a causa de…