La solitudine di Joe Biden
Brusco cambio di veline per la stampa mainstream dopo il dibattito presidenziale andato in onda sulla CNN: il presidente uscente è debole, confuso, forse non più adatto. Un uomo completamente solo
Le elezioni del 5 novembre 2024 per il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America non saranno fra Donald Trump e Joe Biden. Il sospetto è diventato certezza dopo il primo dibattito televisivo, andato in onda sulla CNN il 27 giugno 2024. Il prossimo scontro è in programma il 10 settembre. Joe Biden è apparso confuso, incapace di articolare risposte di senso compiuto, indebolito dagli attacchi di Donald Trump e fuori tempo massimo nel ribattere alle furbate del candidato Repubblicano. Da alcuni video dei “dietro le quinte” si vede inoltre Biden che fatica a lasciare lo studio televisivo e deve essere sorretto dalla moglie Jill (neanche la sua compagna di vita è disposta a proteggerlo? A impedire queste pubbliche umiliazioni?).
Oggi i sondaggi post dibattito danno Donald Trump vincente e la stampa mainstream punta i riflettori sulla debolezza di Biden e sulla sua età avanzata. Ma come, se fino a ieri la stampa rassicurava l'opinione pubblica parlando della grande lucidità del presidente degli Stati Uniti? Cos'è successo? Semplice, sono cambiate le veline. Joe Biden non è più il candidato migliore per il Partito Democratico né per i poteri forti che lo sostengono. Joe Biden deve essere sostituto, forse con Hillary Clinton o con Michelle Obama. Così inizia ora la guerra interna contro l'attuale presidente.
Joe Biden mostra segni di declino cognitivo almeno dal 2020, innumerevoli sono le sue gaffes e le situazioni (diventate virali sui social) nelle quali è apparso confuso, perso, incapace di muoversi. Altrettanto note le sue cadute davanti alle telecamere del mondo intero. Meno note, ma ugualmente immortalate, le sue strane attenzioni nei confronti dei giovani ospiti della Casa Bianca, con abbracci giudicati troppo lunghi e una insolita abitudine ad annusare i capelli dei suoi interlocutori. Abitudine emersa anche durante il suo breve colloquio con papa Francesco al G7 tenutosi poche settimane fa in Puglia.
Tutti segnali sapientemente censurati dai Democratici e da una stampa mainstream amica, stampa che oggi improvvisamente si sveglia dal torpore e inizia a criticare il presidente uscente. Perché il partito ha consentito che si celebrasse questo duello televisivo il cui esito era scontato? Perché la CNN, di certo non complice di Trump, ha proposto e approvato la messa in onda di uno scontro impari? Perché Joe Biden deve essere cambiato in corsa e serve una motivazione forte, condivisa da tutti.
Il massacro consapevole nasce con l'idea di far distruggere la candidatura di Joe Biden da Joe Biden stesso. Modalità d'azione che denota un cinismo fuori scala. Joe Biden è apparso per quello che è: un burattino sbiadito, totalmente inconsapevole del proprio ruolo e del luogo nel quale si trova, diretto da fili invisibili che a volte smettono di essere tirati.
Joe Biden è anche un uomo, un uomo anziano, un uomo estremamente fragile, ma nulla ferma i padroni del vapore che, dall'alto, muovono le pedine nei palazzi della politica. Una disumanità che fa provare sincera pietà nei confronti dell'uomo Joe, oggi più solo che mai nel mare agitato dei poteri forti. Non un parente, non un amico, non un collaboratore che dica no, basta, tutto questo è disumano. Biden è solo. (Riproduzione riservata)