La Stampa e Putin
IL COMMENTO Il quotidiano torinese, con un pezzo di Domenico Quirico, lascia intendere che l’unica via per porre fine alla guerra sia uccidere il presidente russo. Deontologia o sicurezza nazionale?
«Escluso l’intervento militare e amputata la soluzione diplomatica non resta che teorizzare l’omicidio dello Zar per mano di un fedelissimo». Oggi su La Stampa, quarto quotidiano italiano per diffusione (in edicola dal 1867), Domenico Quirico, giornalista professionista dal 1985, teorizza “l’omicidio dello Zar per mano di un fedelissimo”. Domanda per i colleghi: qual è la meta di questa linea editoriale? No, non è retorica. A fronte di questo ennesimo rialzo dell’asticella del dibattito pubblico italiano, non è più il momento di mettere la testa sotto la sabbia. Qual è l’obiettivo di questo quotidiano lancio di benzina sul fuoco?
Analizzare l’articolo di Domenico Quirico da un punto di vista deontologico è complesso, perché il confine fra cronaca (resoconto di un fatto) e critica (analisi di un fatto) è sfumato. Il lettore fatica a distinguere dove finisce l’ipotesi e dove iniziano le suggestioni, dove finisce l’enunciazion…