L’odio che brama la guerra
IL COMMENTO Diversi giornalisti e influencer festeggiano per l’attacco al ponte che collega la Crimea alla Russia: «Buon compleanno Putin». Cinismo? No, isterici sussulti telecomandati dall’alto
Civili. Ne sono morti a migliaia dal 2014 a oggi nel Donbass, travolti da una guerra che ha dilaniato famiglie, cancellato amicizie, distrutto città. Ne sono morti tre, sembra, nell’attacco esplosivo al ponte che collega la Crimea alla Russia. Ne moriranno altri a breve, forse stanno già morendo adesso, nelle rappresaglie che inevitabilmente seguono questi attentati. L’Europa stessa è in pericolo, costantemente minacciata dalla possibilità di un’escalation atomica che devasterebbe vite, nazioni, ambiente. Il mondo trattiene il fiato di fronte ai potenti che alzano ogni giorno di più l’asticella dello scontro. Eppure, c’è chi gioisce dell’attacco al ponte russo. C’è chi, sui social, esprime soddisfazione e ironia legando l’attentato al compleanno di Vladimir Putin.