L’ultima parola non è del Male
Nella saga di Harry Potter, il Signore Oscuro conquista il potere mettendo le mani sul Ministero della Magia e sulla Gazzetta del Profeta. Ogni speranza sembra vana, eppure la speranza divampa
Quando Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato torna, non lo fa platealmente. Agendo nell’ombra piazza Mangiamorte al Ministero della Magia, nella redazione della Gazzetta del Profeta e nel consiglio della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Quasi nessuno se ne accorge, perché la malvagità è celata dietro slogan rassicuranti. Il Ministero inizia a perseguitare i Babbani, certo, ma lo fa per il bene dei maghi. Poi perseguita i Mezzosangue, è vero, ma lo fa per il bene dei Purosangue. Poi inizia a perseguitare anche i Purosangue, perché il Male tende sempre alla distruzione, e a quel punto l’orribile disegno del Signore Oscuro è manifesto a tutti. Ma ormai è troppo tardi.
Chi chiede aiuto al Ministero della Magia lo scopre abitato da Mangiamorte della prima ora e da funzionari pronti a compiere crimini disumani pur di non turbare il nuovo ordine costituito. Non è solo paura di perdere il proprio posto di lavoro, è conformismo. È adesione a un piano orribile per il terrore di non essere più parte della società. Sì, essere parte della massa diventa più importante di qualsiasi cosa. Per la massa si possono condannare anche i propri storici vicini di casa. Anche i propri parenti, colpevoli di non aver lodato sufficientemente le opere del Signore Oscuro.
Leggendo la saga arriva un momento nel quale la cappa scura del Male toglie il respiro, eppure non accade da una pagina all’altra. Quando Voi-Sapete-Chi spalanca il sipario e compare, compie l’ultimo atto di una lunga tragedia. E allora no, la giustizia non può più arrivare dal Ministero della Magia. La verità non può più arrivare dalla Gazzetta del Profeta. La cultura non può più arrivare da Hogwarts. Tutto sembra perduto. Ormai il Signore Oscuro è troppo potente. Oggettivamente, non ci sono speranze. Eppure è proprio nel momento più oscuro che la speranza divampa (sì, la citazione è voluta).
È quando ogni istituzione magica ha aderito al Male che compare l’Ordine della Fenice. È a quel punto che nasce l’Esercito di Silente. Nella notte infernale, quando ogni candela viene spenta dalla tempesta, sono i cuori a fare luce. Dolores Umbridge è imbattibile perché esercita un potere perverso che le è stato concesso dal mago oscuro più potente della Storia? Sì, è imbattibile. Eppure non avrà lei l’ultima parola.
Le decisioni autoreferenziali di un potere votato al Male sono ineluttabili solo se osservate orizzontalmente. Nella narrazione creata dal potere, il potere ha il dominio assoluto ed è in grado di modificare la percezione stessa della realtà. Ma la narrazione dominante non è la realtà. Quando si chiude l’ultimo numero della Gazzetta del Profeta e la si mette da parte, la propaganda del Signore Oscuro si indebolisce. Per ogni persona in più che scopre l’inganno del Male e si risveglia, la propaganda del Signore Oscuro rimane gravemente compromessa.
L’avanzata dell’Esercito di Silente è possibile perché esistono ideali di verità, amore, bellezza e giustizia che i Mangiamorte non possono neanche immaginare e dunque non possono prevedere. Se si rimane con lo sguardo verso il basso, non si vede Fanny in volo con il Cappello Parlante. In sette libri pieni di incantesimi, scope volanti e animali fantastici, J. K. Rowling ripete più volte che la magia più potente che esista è l’amore. È una magia così grande che può vincere persino la morte. Così, quando le tante Dolore Umbridge paiono invincibili, guai a lasciare che la disperazione avvolga l’anima nel suo abbraccio mortifero. Non è il Male ad avere l’ultima parola sul mondo. (Riproduzione riservata)
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