Marco Travaglio: “Abbiamo abolito la storia”
Il direttore del Fatto Quotidiano punta il dito contro la narrazione della guerra: «Al nostro piccolo mondo antico occidentale piace far credere che Putin è isolato e noi lo stiamo circondando»
«Abbiamo abolito la storia. È vietato raccontare ciò che è accaduto in Ucraina prima del 24 febbraio 2022: gli otto anni di guerra civile in Donbass dopo il golpe bianco (anzi, nero) di Euromaidan nel 2014 e le migliaia di morti e feriti causati dai continui attacchi delle truppe di Kiev e delle milizie filo-naziste al seguito contro le popolazioni russofone e russofile che, col sostegno di Mosca, chiedevano l’indipendenza o almeno l’autonomia. Il tutto in barba ai due accordi di Minsk. La versione ufficiale, l’unica autorizzata, è che prima del 2022 non è successo niente: una mattina Putin s’è svegliato più pazzo del solito e ha invaso l’Ucraina». Non usa mezzi termini Marco Travaglio nel lungo editoriale di venerdì 24 febbraio 2023, con il quale anticipa i contenuti del suo nuovo libro: “Scemi di guerra. La tragedia dell’Ucraina, la farsa dell’Italia: un Paese pacifista preso in ostaggio dai NoPax”.
Il direttore del Fatto Quotidiano analizza la narrazione proposta all’opinione pubblica dal 24 febbraio 2022 al 24 febbraio 2023 e mette in evidenza i tanti conti che non tornano nella versione ufficiale della storia. Non lesina critiche ai giornalisti, infatti scrive: «Abbiamo abolito il dovere di cronaca e anche la deontologia professionale dei giornalisti. Tutte le notizie diffuse da Kiev vengono prese per oro colato, tutte quelle targate Mosca bollate come fake news, anche se spesso si scopre l’opposto. Papa Francesco attacca Draghi e la Nato per l’aumento delle spese militari al 2% del Pil e viene censurato da Tg1, Corriere della Sera e Repubblica… Nei primi mesi di guerra, mentre l’armata russa occupava oltre un sesto dell’Ucraina (un terzo dell’Italia), i nostri giornaloni descrivevano l’avanzata di Mosca come un rosario di disfatte militari inflitte dall’invincibile armata ucraino-occidentale, ribaltando di 180 gradi la realtà della (tristissima) situazione sul campo di battaglia. Tant’è che, quando a settembre è partita la controffensiva ucraina con le prime sconfitte russe, l’opinione pubblica si domandava incredula: ma come, gli ucraini non stanno stravincendo dal primo giorno?».
Se l’accusa di provincialismo è sempre stata una delle armi preferite dei salotti italiani che contano, di fronte al conflitto proprio gli intellettuali italiani brillano per parzialità, ideologica e geografica, accusa Travaglio: «L’altra cartina proibita è quella dei Paesi che non condannano o non sanzionano la Russia, o se ne restano neutrali: quasi tutta l’Asia, l’Africa e l’America Latina, cioè l’87% della popolazione mondiale. Ma al nostro piccolo mondo antico occidentale piace far credere che Putin è isolato e noi lo stiamo circondando. Sul fatto che Cina, India, Brasile e altri paesucoli stiano con lui o non stiano con noi, meglio sorvolare: altrimenti lo capiscono tutti che le sanzioni non funzionano». Tanti i valori aboliti dall’Occidente pur di spingere la narrazione imposta dall’America, critica ancora Marco Travaglio, tanta la credibilità delle istituzioni nazionali andata perduta forse per sempre.
Una narrazione che ha travolto e cancellato le prime, vere vittime del conflitto: i civili. E chi, per lavoro, documentava le loro condizioni, come Andy Rocchelli, fotoreporter ucciso nel Donbass il 24 maggio del 2014. Scrive Travaglio: «Fra le vittime, c’è il giornalista italiano Andrea Rocchelli, ucciso dall’esercito ucraino. Un caso simile a quello di Giulio Regeni, che però nessuno conosce, perché “Andy” ha avuto il torto di farsi ammazzare dai killer sbagliati». (Riproduzione riservata)
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Per conoscere la storia di Andy Rocchelli, alcune letture:
Andrea Rocchelli ancora senza giustizia. Fu ucciso in Ucraina 8 anni fa
Andy Rocchelli su Cercavano la verità - Ossigeno per l’informazione
Una volta tanto applausi a Travaglio e a molti come lui che raccontano la verità, come anche Borgonovo e Belgiorno, o Giorgio Bianchi, tanto x citarne alcuni, come pure Il Notturno, la Nuova Bussola o Renovatio 21. Anche se non riesco a leggere molto, ascolto le notizie dai canali social che non seguono il filone mainstream. Quando mi capita di sentire canali come La7 o anche Radio Maria, che io seguivo assiduamente, mi domando come facciano ad essere indottrinati in quel modo, senza applicare un minimo di senso critico, bevendosi tutto quello che arriva dall'informazione nazionale che è tutta copia /incolla e catalogando il resto come fake. Io mi auguro che nasca veramente nella gente un nuovo senso critico, proprio x quel che stà succedendo e che abbiamo vissuto in questi ultimi 3 anni. Come si sono inventati e come hanno giostrato la pandemia, le restrizioni, i vaccini, l'obbligo al Green pass, le multe, le morti improvvise, la guerra, ora gli insetti come cibo, la limitazione del consumo energetico in contrapposizione con l'introduzione di auto elettriche. Poi, prima spingono x il Bonus x migliorare le case e nel pieno dei lavori lo tolgono. Siamo in mano a dei burattinai che tentano di imprigionare le menti libere, ma noi non ci arrendiamo. Grazie Giacomo.