Medaglia d’oro alla narrazione dominante
Non esiste un metodo scientifico per stabilire chi è uomo e chi è donna: è questa la più grande vittoria dell’ideologia sulla realtà. Le Olimpiadi di Parigi 2024 fanno da apripista. Perdono le atlete
Volendo parodiare la narrazione dominante si potrebbe dire che ha vinto il patriarcato. La realtà è che ha vinto una nuova forma di machismo, maschera di un’ideologia che non sa più riconoscere la legge naturale. Il 9 agosto 2024 in conferenza stampa (incalzato da Oliver Brown del Telegraph) Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale, ha affermato che i cromosomi XX o XY non sono scientificamente adatti né sufficienti per indicare se l’atleta è uomo o donna («This is scientifically not true anymore», ha spiegato Bach). Ed è questa la vera, grande vittoria di Imane Khelif e Lin Yu-Ting: indipendentemente dalla loro condizione, queste persone sono state utili alla narrazione dominante per dare la spallata definitiva allo sport femminile.
Da questa medaglia in poi, le donne non avranno più alcuna difesa. Non avranno più alcuna certezza di spazi neutri e protetti, quali spogliatoi e dormitori. Non potranno più pretendere di gareggiare solo contro donne, in nome di una com…