Moncalvo: “Empatia” per tornare alla normalità
Tutto esaurito per l’inaugurazione della mostra fotografica incentrata sul razzismo e sul rapporto uomo-animale, visitabile fino al 25 aprile. Dal museo un monito: «L’arte è libera o non è»
Grande partecipazione di pubblico per l’inaugurazione di “Empatia”, la mostra fotografica che segna la riapertura del Museo Civico di Moncalvo. L’evento si è tenuto sabato 2 aprile 2022 nella biblioteca comunale, relatori: Maria Rita Mottola, presidente di A.L.E.R.A.MO. Onlus, ente gestore del Museo moncalvese, Giulia Lungo, fotografa, Maria Rosa Pantè, insegnante, Giacomo Bertoni, giornalista, Alessandro Tomiello, fotografo, e il team di Alienside Studio, filmmaker.
Christian Orecchia, sindaco di Moncalvo, ha salutato i presenti: «Gli ultimi due anni sono stati segnati dalla pandemia che ha messo a dura prova tutto il comparto culturale. Le attività del polo museale moncalvese hanno certamente subito un rallentamento, ma sono sempre proseguite. Questa inaugurazione segna una ripartenza, speriamo definitiva, delle attività ordinarie. Abbiamo tutti voglia e necessità di tornare alla normalità».
Voglia di normalità ribadita anche da Andrea Giroldo, vicesindaco e assessore alla cultura: «Viviamo un periodo molto difficile, con una guerra sul continente che si va ad aggiungere al contesto pandemico ormai biennale. Spero che le attività culturali che proponiamo diano un po’ di sollievo, serenità, stimolo spirituale e speranza ai nostri visitatori».
Voglia di normalità, voglia di un nuovo inizio, ma nella riscoperta di un passato ricco di tesori, ha rilanciato Maria Rita Mottola: «L’ancoraggio al passato, in un mondo come quello odierno che perde punti di riferimento e abbandona capisaldi etici per creare solo un vuoto incolmabile, potrebbe essere una buona partenza per un cambiamento epocale. Proprio qui ed ora si potrebbe pensare a una controrivoluzione, un ritorno a un futuro che contenga in sé tutto il bene del passato tralasciando ciò che è oscuro, piccino, inutile e dannoso».
La riflessione della presidente di A.L.E.R.A.MO. Onlus nasce da uno sguardo attento all’attualità: «La cultura nasce anche come sberleffo al potere, come capacità intelligente e giullaresca di beffeggiare chi sta al comando o il grand’uomo del momento che forse tanto grande non è. L’arte è libera o non è. L’arte è espressione o non è. L’arte è corpo, mente e anima o non è. L’arte è condivisione o non è». Il museo di Moncalvo, il più piccolo centro abitato italiano ad avere il titolo di “città”, vuole essere protagonista di questo nuovo inizio.
«Se oggi entrare in un museo ha ancora un senso – ha detto Giacomo Bertoni (intervento completo online a breve su Notturno) –, allora dev’essere quello di ricostruire il senso di comunità lacerato da un terribile conflitto orizzontale, che dura ormai da oltre un anno». Per realizzare un progetto tanto ambizioso occorre empatia, anzi “Empatia”, la mostra fotografica inaugurata proprio il 2 aprile e presente a Moncalvo fino al 25 aprile 2022.
«Il confine tra bianco e nero è relativo – ha spiegato Maria Rosa Pantè, insegnante e ideatrice del progetto –. “Empatia” è nata da una risata, quando ho visto la mia amica Melahi, della Costa D’Avorio, triste e le ho chiesto “Ma Melahi, come mai hai quella faccia scura?”. Abbiamo riso, abbiamo riso tantissimo, le ho spiegato il senso della nostra espressione e abbiamo deciso di giocarci su».
La macchina fotografica di Alessandro Tomiello ha catturato questi incontri fra persone diverse, incontri che partono dalla diversità e si aprono in grandi risate. «Fare fotografie contro il razzismo non è una missione facile – ha ricordato Giulia Lungo, fotografa –, perché si può cadere nel banale e nel didascalico. Alessandro Tomiello vuole combattere le discriminazioni razziste con sarcasmo, facendo sorridere chi le osserva, portando comunque alla riflessione».
Al termine del percorso della mostra è presente anche il video “Their Voice”, cortometraggio realizzato da Alienside Studio. Durante l’inaugurazione i filmmaker hanno spiegato: «L’obiettivo del corto è quello di aiutare tutti gli esseri viventi che non possono parlare, che non posso difendersi. Nella scena finale l’attrice protagonista lancia un urlo che è in realtà l’insieme di moltissime grida di animali, registrate da Animal Equality durante le inchieste sui maltrattamenti. Gli imprenditori che sfruttano gli animali e guadagnano attraverso gli allevamenti intensivi sono rappresentanti come clown». Clicca qui per le info su mostre, biglietti e visite guidate al museo di Moncalvo. (Riproduzione riservata)
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