Moncalvo: il senso del museo oggi
Intervento di Giacomo all’inaugurazione di “Empatia”, biblioteca civica di Moncalvo (Asti) sabato 2 aprile 2022: «Oggi l’emergenza è ricostruire i legami sociali dopo un anno di conflitto orizzontale»
Un grazie speciale all’avvocato Maria Rita Mottola e al Museo Civico di Moncalvo, grazie al sindaco e a tutte le autorità presenti oggi. Dopo mesi di convegni e conferenze online si torna in presenza e questo è già un grande motivo di gioia. Parlavate di incontro, ma anche di bellezza. Il punto è tutto qui: l’arte è bellezza. È una bellezza che conquista, solleva dalle brutture di ogni giorno e poi lascia una traccia di luce che rimane nel tempo. Quando si esce da un museo o da un teatro si esce diversi, più consapevoli e allo stesso tempo leggeri. Si esce più animati, più desiderosi di vivere fino in fondo ogni istante.
Questo desiderio è l'effetto provocato dal potere catartico dell’arte. Curiosamente, la qualità più temuta da tutti i potenti, da tutti i regimi. Basta guardare la storia passata: bavagli all’informazione, mani sulla scuola e chiusura di teatri e musei. Dalla realtà narrata e cantata, si passa all’ideologia. E al posto della catarsi dell’animo ci si ritrova con la catalessi della coscienza.
L’arte è anche condivisione. La fotografia, il quadro, la scultura, il film o lo spettacolo teatrale vanno condivisi. Vanno visti, vissuti, sperimentati assieme ad altre persone. Conosciute e non. Oggi noi siamo qui e gustiamo il lavoro artistico di Alessandro Tomiello e di Alienside Studio, ma intanto ci vediamo, ci guardiamo, ci ascoltiamo. Non è cosa da poco: nel 2020 siamo stati tutti uniti contro il virus. Ma nel 2021 la situazione è cambiata: non più tutti uniti contro un nemico esterno, ma tutti divisi in una caccia al disertore ben manovrata dall’alto. Oltre l’adesione o meno alla campagna vaccinale di massa: ogni pensiero ormai è vagliato e giudicato in base a binari che inseguono una narrazione dominante completamente slegata dal logico, dal reale. Dal vero.
Dopo due anni come quelli appena trascorsi il bisogno di condividere non è più solo urgente, è a livello emergenziale. Condividere l’arte spezza l’abitudine, quella che Oriana Fallaci definiva “la più infame delle malattie”. Ci si abitua a tutto, sapete? Anche alle ingiustizie. E l’isolamento potenzia l’autoreferenzialità. Il bisogno di proteggersi dall’altro. L’altro diverso, l’altro nemico. Da giornalista sono molto preoccupato: oggi si riaprono alcune attività, ma le relazioni? Le amicizie interrotte? I rapporti con i colleghi che hanno fatto scelte diverse dalla nostra? Se oggi entrare in un museo ha ancora un senso, allora dev’essere quello di ricostruire. Sulle ceneri di un conflitto orizzontale che non si potrà mai dimenticare, tutti abbiamo il dovere di ricostruire comunità. Con l’arte, con la bellezza, con l’umanità. Buona mostra a tutti.
Rassegna stampa:
Moncalvo, inaugurata la mostra fotografica “Empatia” per la riapertura del Museo Civico da La Nuova Provincia, articolo di Carmela Pagnotta, 7 aprile 2022 (Riproduzione riservata)
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