Monica Ricci Sargentini, punita la libertà
Il Corriere della Sera ha sospeso senza stipendio la giornalista, colpevole di aver dato voce alle lettrici che protestavano contro un articolo di Roberto Saviano sulla prostituzione
Monica Ricci Sargentini, giornalista, firma del Corriere della Sera, è stata sospesa senza stipendio per tre giorni dal quotidiano di via Solferino. La sua colpa è quella di aver dato notizia di un’iniziativa di protesta (nata da centinaia di lettrici) contro un articolo di Roberto Saviano nel quale lo scrittore chiedeva il riconoscimento del “sex work” come professione. L’articolo di Roberto Saviano, intitolato “Regolarizzare i sex workers per evitare abusi (e la deriva nel narcotraffico)”, è stato pubblicato il 25 marzo 2022 su Sette (supplemento settimanale del Corriere della Sera diretto da Barbara Stefanelli). Proprio alla direzione di Sette centinaia di lettrici hanno inviato mail di protesta per l’articolo, definendolo lesivo della dignità delle donne. Il direttore Luciano Fontana ha inviato una lettera di richiamo a Monica Ricci Sargentini, comminando la sospensione.
A fianco di Monica Ricci Sargentini si è schierata Radfem Italia, associazione di femministe, che scrive: «Chiediamo la revoca immediata della grave sanzione – tre giorni senza lavoro e senza stipendio – comminata a Monica Ricci Sargentini “colpevole” di avere condiviso lo spirito di un’iniziativa in difesa della legge Merlin sulla prostituzione».
Anche l’associazione Stampa Romana ha preso posizione con un comunicato nel quale si legge: «Le posizioni della collega sono note e del tutto legittime in un contesto democratico di libero pensiero e di libera informazione. Riteniamo grave che il Corriere scambi la protesta di centinaia di suoi lettrici e lettori per lesione dell’immagine della testata, attribuendone la responsabilità alla collega, e quindi definisca i limiti di una nuova censura».
Notturno si unisce alla dichiarazione di Stampa Romana: quanto accaduto alla collega rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme sulla libertà di stampa e di pensiero in Italia. Monica Ricci Sargentini ha dato notizia del malcontento diffuso fra le lettrici del giornale: ha fatto cronaca, peraltro segnalando che i giornali sono ancora in grado di incidere sull’opinione pubblica.
Rilanciando l’iniziativa di protesta ha poi lasciato intendere che ne condividesse i contenuti? Considerando lo storico impegno di Monica Ricci Sargentini in difesa dei diritti delle donne, impegno profuso oltre gli slogan del politicamente corretto, ci sarebbe stato da preoccuparsi di fronte al suo silenzio. Da quando un giornalista non può più essere in disaccordo con la linea editoriale del proprio giornale? Da quando è negativo che una giornalista sia in sintonia con i sentimenti e le battaglie dei lettori? Che segnale arriva ai lettori sulla professionalità e l’indipendenza dei giornalisti?
Se il principale quotidiano italiano rinuncia al proprio ruolo di sentinella della democrazia, di attivatore del dibattito pubblico, allora è la democrazia stessa a essere in pericolo. In ultimo: perché l’articolo di critica di uno scrittore dovrebbe avere, per una testata giornalistica, lo status di “dogma” rispetto ad anni di articoli di cronaca e critica sui diritti delle donne di una giornalista (per di più interna alla testata)? (Riproduzione riservata)
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