Natale, lettera a chi è solo
Gianna Jessen scrive a tutte le persone che trascorreranno il 25 dicembre in solitudine: «Potete usare ciò che avete nel vostro cuore per rendere la festa meno dura. Dio è con voi, anche adesso»
Gianna Jessen è nata nel 1977 a Los Angeles, in una clinica Planned Parenthood. Gianna Jessen non doveva nascere: sua madre si era sottoposta all’aborto salino per sopprimerla, ma dopo diciotto ore dall’iniezione della soluzione salina Gianna Jessen venne al mondo. Viva. L’esposizione alla soluzione le ha causato gravissimi danni fisici, ma ascoltandola dal vivo (è stata in Italia più volte per tenere conferenze sempre partecipatissime) si ha la netta sensazione che tanto dolore l’abbia anche forgiata. Resa capace, per sempre, di meravigliarsi della vita, anche quando le sofferenze paiono insormontabili. Oggi Gianna Jessen ha scritto una lettera dedicata a chi sta attraversando un momento buio e odia il Natale. Eccola nella traduzione di Notturno.
Voglio scrivere a chiunque è solo, sta soffrendo e praticamente odia il Natale. Con sincerità, con quello che so, ti scrivo. Ho passato Natali decisamente terribili e altri meravigliosi.
L’anno scorso è stato uno dei Natali peggiori della mia vita. Pertanto, credo che le cose possano solo migliorare.
Quest’anno sarò completamente sola, ma sto prendendo alcune decisioni diverse dal solito per rendere le cose migliori e per prendermi cura di me. Prima di tutto, Gesù è qui, dunque, tecnicamente, non sono sola: c’è Qualcuno con me, Qualcuno che sa cosa significhi essere soli in questo momento. Inoltre, stamattina mi sono allenata così da mettere in circolo un po’ di endorfine.
Oggi il tempo è soleggiato e l’aria è fredda, ma sto andando da Trader Joe’s per trovare dei dolcetti, un po’ di fiori e altre piccole coccole per godermi il giorno di Natale. Prenderò anche una candela e la mia rivista preferita al mondo da leggere. Questa è la rivista: "Bella Grace".
Ho anche alcuni programmi televisivi da guardare senza sosta.
Alla fine, stamattina ho riformulato la mia situazione e mi sono detta queste due cose:
1. “Gianna, non ci saranno un milione di Natale in più come questo, devi solo superarne alcuni.”
2. “Quante donne vorrebbero fare scambio di posto con me? Non, ovviamente, per subire la terribile miseria di essere sole a Natale, ma quante darebbero qualsiasi cosa per un momento di silenzio, per pensare, per respirare?”
Quindi, ora accetta questo consiglio non richiesto o lascialo perdere, ma sappi che Dio ti vede. E sappi che puoi usare ciò che hai nel tuo Cuore e nelle tue mani per rendere il Natale meno duro e più bello. Puoi permettere a Cristo di lavorare dentro di te, così potrai riconoscere un cuore spezzato e portargli un po’ di gentilezza, perché hai conosciuto la desolazione. E hai conosciuto Dio. Gianna Jessen (Riproduzione riservata)
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