New York Times, dipendenti viziati
Circa 1300 dipendenti, molti dei quali giornalisti, si rifiutano di tornare nella sede del quotidiano dopo lo smart working: «Paura del contagio e costi più alti per il tragitto casa-redazione»
Sono circa 1300 i dipendenti del New York Times che si rifiutano di tornare al lavoro in presenza. Lo smart working è terminato, ma le scrivanie del New York Times Building, sede del quotidiano, rimangono vuote. A preoccupare i dipendenti, in gran parte giornalisti, sono due questioni: sicurezza e spese. Il New York Times, fondato a News York nel 1851, è da sempre considerato uno dei quotidiani più importanti al mondo. Uno dei più letti, uno dei più diffusi, un quotidiano capace di attrarre le firme più importanti del giornalismo mondiale. Non solo, il New York Times è uno dei quotidiani che ha affrontato con maggiore impegno la rivoluzione digitale: non si è limitato a fornire agli abbonati la versione digitale del giornale, non si è limitato a gettare sulla versione online le ultime notizie per acchiappare clic, ma ha avviato una campagna di fidelizzazione dei lettori osando dire, tra i primi, che per leggere le notizie bisogna pagare. Che il giornalismo è un lavoro sempre, sia che …