Pandemia e disinformazione – Parte 4
L’analisi della giornalista Martina Pastorelli: «Con il moralismo si è spaccata la società in buoni/cattivi. La tecnica: castigare il disertore novax e premiare i coraggiosi vaccinati»
«Ricorderete il linguaggio che metteva in contrapposizione i codardi, i vigliacchi, e invece i coraggiosi, i bravi bambini a cui veniva anche, in favor di telecamera, consegnato il diploma perché si erano vaccinati. In guerra la prima vittima è la verità». Continua l’analisi della giornalista Martina Pastorelli sull’informazione in tempo di covid. La pillola video di oggi affronta le tecniche di persuasione occulta: com’è stato possibile convincere milioni di persone a non vedere, anzi ad appoggiare, la discriminazione dei loro concittadini? Com’è stato possibile censurare i gravi problemi etici e medici della campagna di inoculazione dei farmaci anti covid?
«Ogni forma di dissenso è stata silenziata – spiega Martina Pastorelli –. Secondo la teoria del “pensiero di gruppo”, il dissenso non può e non deve essere tollerato. Per creare coesione si è usata una tecnica ben precisa: castigare il disertore novax e premiare i coraggiosi vaccinati, creare consenso di "giusti" attorno a un credo non provabile, sostenerlo con testimonial, bandire il dissenso». (Riproduzione riservata)
Per restare sintonizzato su “Notturno” clicca su “Iscriviti”. “Notturno” vive grazie ai lettori: se ti abboni sostieni il lavoro giornalistico della newsletter e ottieni l’accesso completo all’archivio. Riceverai inoltre, ogni settimana, un contenuto riservato agli abbonati. Puoi cancellare la tua iscrizione in qualsiasi momento cliccando su “Unsubscribe”.
Leggi anche