Per i sospesi, per i disperati, per gli ingannati. Per noi
Oltre mezzo milione di persone senza stipendio per aver fatto obiezione di coscienza, ma a divampare è solo il fuoco del conflitto orizzontale. Il messaggio di un lettore di Notturno
Una preghiera per tutti coloro che oggi sono sospesi dal lavoro. Provo vergogna per questo Stato. Provo vergogna per persone che pensano “non è un problema mio” oppure “a posto io, a posto tutti”.
Una preghiera per chi ha dovuto firmare un consenso informato pur nella perfetta consapevolezza che quel consenso era estorto.
Una preghiera per tanti padri e madri di famiglia che con fiducia hanno fatto una o due dosi avendo reazioni avverse, con accesso al Pronto Soccorso e migliaia di euro spesi in esami, ma senza esenzione perché “quello che ha avuto non rientra tra le casistiche di esenzione individuate dalla circolare”.
Una preghiera per chi perfettamente sano ha avuto una grave reazione avversa dopo una o due dosi e si è sentito dire che era preferibile farne un’altra perché divenuto soggetto “fragile”.
Una preghiera per tutti coloro che pagano il 46% di tasse e ai quali sono negati o resi difficoltosi i servizi essenziali alla persona.
Una preghiera per persone in carne ed ossa che rischiano l’indigenza e la depressione per i troppi mesi lontano dal lavoro.
Una preghiera per tutti quelli che “la terra piatta, le scie chimiche, i microchip, il 5g”.
Una preghiera per quelli che devono sentirsi dire “ti informi sulle chat”, tappandoti la bocca se osi discutere di temi medici ed etici.
Una preghiera per tutti quelli che hanno subito i sorrisini, le battutine, le frecciatine, gli sguardi.
Una preghiera per quelli che messi alle strette in punta di logica ti rispondono “fidati dei medici”.
Una preghiera per quelle famiglie che si fanno dividere sui temi che la stampa mainstream impone.
Una preghiera per quei bambini per i quali AIFA prescrive il farmaco non per ragioni mediche ma perché altrimenti “resterebbero vittime delle restrizioni”, come se le restrizioni fossero ineluttabili.
Una preghiera per l’odio dei “buoni”.
Una preghiera per i manifestanti pacifici di Milano accerchiati, rinchiusi in un recinto ed identificati per aver gridato contro la tessera governativa.
Una preghiera per i manifestanti atterrati dagli idranti.
Una preghiera per il sangue degli adolescenti di Torino presi a manganellate perché manifestavano con lo slogan “no green pass”.
Una preghiera per chi è allo stremo, per chi ha ingoiato troppe lacrime, per chi le ha represse, tenendosele lì, come marmo sotto la pelle.
Una preghiera per la scienza medica, la più bella ed appassionante delle scienze, troppo spesso sfruttata come solo la peggiore prostituzione può fare.
Una preghiera per la stampa, per gli editori, per i giornali, quando sfregiano la verità, quando la tacciono, quando la dissimulano, quando la edulcorano, quando la peggiorano e quando la migliorano.
Una preghiera per chi è stato costretto a fare ciò che non voleva.
Una preghiera per chi resiste e, se chiude gli occhi, vede un mondo migliore.
Marco
Il 15 febbraio 2022 entrerà un giorno nei libri di storia. Forse non domani, forse neanche dopodomani, ma quando la follia finirà questo giorno dovrà essere ricordato. Non tanto per l’abuso di potere perpetrato dalla classe politica, non tanto per le pressioni ormai neanche più nascoste dei poteri forti, non tanto per la spudoratezza degli interessi economici di parte e dei conflitti d’interesse diffusi, quanto per il silenzio colpevole di molti, troppi italiani. Perché oggi, 15 febbraio 2022, non si tratta di avere opinioni, più o meno informate, sulla gestione sanitaria di una pandemia. Si tratta invece di avere ben chiaro cosa sia una democrazia. Quali limiti debba avere uno Stato nell’amministrare la cosa pubblica. Quali valori debbano muovere i parlamentari e le istituzioni tutte. Si tratta di comprendere che nessuna libertà è al sicuro, neanche quella dei servi più fedeli, se ogni diritto costituzionale diventa una concessione limitata e temporanea. Nessuna libertà è al sicuro se il giornalismo viene imbavagliato, ridotto a megafono di slogan scritti da esperti di marketing. Se i problemi etici e medici della campagna vaccinale oggi, e qualsiasi altro tema domani, vengono censurati o derubricati a “teorie strampalate” in primis da quei professionisti che avrebbero il diritto/dovere di fare ogni domanda possibile sul tema. Il silenzio per quieto vivere del 15 febbraio 2022 non può che diventare il silenzio per paura del 16 febbraio 2022, perché dove cresce l’ingiustizia la libertà viene soffocata, ogni giorno di più. Soffiare oggi sul conflitto orizzontale, alimentato da invidie personali e paure, è un atto eversivo nei confronti dello Stato di diritto. Significa porre un immenso macigno sul sentiero della ricerca della verità che i cittadini hanno non solo il diritto, ma il dovere di percorrere se vogliono immaginare un domani giusto, per tutti. E allora grazie Marco, abbonato e amico di Notturno fin dal primo articolo pubblicato, perché la tua preghiera ci ricorda che crederci al sicuro in quanto under 50 o in quanto possessori di qualche lasciapassare è l’ennesimo grande inganno di questi tempi tormentati. «Nessuno si salva da solo»: quante volte lo abbiamo sentito ripetere? Nessuna società si salva se esclude, discrimina e condanna una parte di sé. Se scegliamo il silenzio di fronte al dolore di connazionali, colleghi, vicini di casa, amici, parenti, diventiamo complici del Male. GB (Riproduzione riservata)