Pfizer, tempo di bilanci
Grazie alla campagna vaccinale contro il covid, la casa farmaceutica statunitense registra guadagni da 1000 dollari al secondo. Nuovo possibile rialzo per quarta dose e vaccini ai bambini
Dicembre: tempo di bilanci per Pfizer, che un anno fa (il 27 dicembre 2020) entrava simbolicamente in Italia con un furgone refrigerato carico di vaccini anti covid. Come sta la casa farmaceutica dopo un anno di campagna vaccinale di massa? Secondo People's Vaccine Alliance, ong che si batte per la distribuzione dei vaccini ai Paesi più poveri, Pfizer starebbe guadagnando circa 1000 dollari al secondo, per una media di 65mila dollari al minuto.
Scrive Repubblica il 2 novembre: «In questo contesto, gioca un ruolo il vaccino per il Covid per il quale il colosso ha aumentato le previsioni di vendita per l'intero anno del 7,5% attendendosi ricavi a 36 miliardi di dollari, grazie alla firma di accordi con i Paesi per le dosi di richiamo e in vista dell'autorizzazione per l'uso dei suoi vaccini nei bambini». A pesare maggiormente, in positivo, sulle entrate della casa farmaceutica sono oggi le terze dosi e l’estensione della vaccinazione ai bambini (dai cinque anni in su), ma ci sono due ulteriori variabili: la possibilità di una quarta dose e l’autorizzazione della vaccinazione anti covid ai bambini anche sotto i cinque anni.
Riguardo la quarta dose a rompere il ghiaccio in Italia è stata Repubblica il 14 dicembre 2021, con un articolo a firma di Donatella Zorzetto. Si legge: «Mentre Israele guarda alla quarta dose di vaccino anti-Covid come qualcosa di possibile e da programmare al più presto, in Italia l'ipotesi rimbalza tra gli esperti, che si dividono tra possibilisti e scettici». Possibilisti e scettici, dunque contrari non pervenuti.
Scorrendo le dichiarazioni degli esperti sentiti dal giornale, l’unico a premere sul pedale del freno è Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia Molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia, che riguardo la quarta dose afferma: «Non è giusto parlarne adesso: non siamo nemmeno alla fine del terzo e già pensiamo al quarto. Potremmo vederne la necessità, ma solo in presenza di un numero consistente di vaccinati. Ora non è possibile perché non è completata la campagna sul terzo». Baldanti ritiene prematura l’ipotesi, ma non errata a priori: tenendo conto della strategia comunicativa utilizzata negli ultimi due anni, è lecito prevedere l’arrivo della quarta dose anche in Italia.
Arrivo che potrebbe concretizzarsi nei primi mesi del 2022, unitamente all’estensione della vaccinazione ai più piccoli (i bambini sotto i cinque anni d’età): «Confidiamo che già entro fine marzo possa arrivare anche il vaccino per i più piccoli – spiega il sottosegretario alla Salute Andrea Costa –. Attendiamo con grande fiducia il lavoro della scienza, che ogni giorno ci mette a disposizione le armi giuste per contrastare la pandemia». Anche per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri il «vaccino per la popolazione pediatrica è un'opportunità». Sileri richiama i pericoli del cosiddetto “long covid”, fenomeno che secondo il sottosegretario potrebbe riguardare oltre il 10% dei bambini contagiati.
In questo scenario non sorprendono i dati comunicati da Pfizer, come ricorda Il Fatto Quotidiano: «La società si attende di incassare quest’anno 36 miliardi di dollari (31 miliardi di euro) e altri 29 miliardi nel 2022. È la seconda revisione al rialzo dall’inizio dell’anno. Dopo la notizia il titolo della società guadagna quasi il 4%. Lo scorso febbraio Pfizer aveva stimato incassi per 15 miliardi, poi alzati a 33 miliardi di dollari lo scorso luglio. Ora il nuovo ritocco. Solo nel terzo trimestre del 2021 il vaccino ha garantito ricavi per 13 miliardi di dollari, contro attese per 11 miliardi».
In chiusura di 2021, la casa farmaceutica statunitense ha anche annunciato un importante investimento, con l’acquisizione di Arena Pharmaceuticals per 6,7 miliardi di dollari. Nell’annuncio è stato specificato che la transazione dovrebbe avvenire esclusivamente in contanti. Arena, azienda californiana, sta studiando nuovi farmaci per il trattamento delle malattie immuno-infiammatorie: l’acquisizione potrebbe consentire a Pfizer di sperimentare e mettere in commercio nei prossimi anni nuovi farmaci dedicati alla cura delle patologie autoimmuni e delle infiammazioni croniche.
Il 16 dicembre, infine, l’EMA ha dato il via all’utilizzo di Paxlovid, nuovo farmaco prodotto da Pfizer contro il covid. Secondo quanto riportato dall’azienda, se assunto ai primi sintomi, il Paxlovid consentirebbe di ridurre dell’89% ricoveri e decessi per covid e sarebbe efficace anche contro la nuova variante Omicron. Non sono ancora stati diffusi i guadagni previsti per la commercializzazione del Paxlovid. (Riproduzione riservata)
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