Pregare per la pioggia
Siccità, cresce la preoccupazione: le diocesi organizzano rosari, pellegrinaggi e Messe per chiedere aiuto alla Provvidenza. Il vescovo di Pavia invita a recitare la preghiera composta da Paolo VI
«La preghiera per la fecondità della terra e la pioggia che viene dal cielo richiede la fede semplice dei bambini che si fidano del Padre che sta nei cieli». Chiedere la pioggia con la preghiera non è un gesto scaramantico o una forma di magia, sembra dire monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, che lo scorso 25 giugno ha recitato il rosario in tre chiese di campagna sparse nelle terre ambrosiane, è invece un gesto di affidamento genuino a Chi può cambiare anche le situazioni più difficili. Si moltiplicano in questi giorni le iniziative di preghiera con questa particolare intenzione e non pochi osservatori storcono il naso per un volto della devozione che non si è più abituati a vedere. Eppure, cosa c’è di più naturale per un credente che chiedere aiuto a Dio di fronte a un pericolo, a una salita, a un’incognita?
È la preghiera semplice dei bambini, le cui intenzioni sono sincere e schiette, è la preghiera franca dei contadini, che chiedono benedizioni per i propri campi, è la preghiera accorata di una madre, che invoca protezione per il figlio malato. Fuori dalle aule di teologia, lontano dalle conferenze, la preghiera per la pioggia riporta il credente a un dialogo con Dio fatto di poche parole, centrato sui bisogni primari, sull’essenziale per la vita quotidiana.
È una preghiera che ridimensiona l’uomo, gli ricorda che nonostante i grandi progressi della scienza il controllo della natura non è nelle sue mani. L’uomo si riscopre piccolo, indifeso, come il contadino davanti al campo distrutto da una grandinata improvvisa e imprevista. La miseria delle forze non porta però alla disperazione, bensì apre alla speranza di un aiuto, perché ricorda che la solitudine è solo apparente. Che si può chiedere aiuto. Che l’aiuto arriverà.
Così spiega ancora l’arcivescovo di Milano, visitando le campagne più colpite dalla siccità: «Nel tempo della guerra, la preghiera. Nel tempo della pandemia, la preghiera. Nel tempo della siccità, la preghiera. Desidero percorrere le terre del riso e del grano, le terre dei fossi e dei campi per invocare la “Madonna della Bassa” perché la provvidenza di Dio venga in aiuto alla nostra debolezza».
A queste intenzioni si unisce la Conferenza episcopale del Molise, che annuncia una giornata di preghiera per la pioggia domenica 3 luglio: «Un segno di affidamento a Dio, nella luce della fede, per manifestare e condividere con fiducia un bisogno con l’Eterno Padre e per aprirsi alla speranza e alla sua intercessione affinché possa presto arrivare una pioggia ristoratrice nei campi donando serenità e fiducia a tutti coloro che sono impegnati nella fatica quotidiana».
Il vescovo di Rimini, dopo aver ascoltato la preoccupazione di molti fedeli, ha invitato le parrocchie ad aggiungere questa intenzione particolare alla preghiera dei fedeli: «Per questa nostra terra riminese, da lunghi mesi assetata di acqua, e per tutta la nostra nazione italiana, perché scenda abbondante la pioggia a fecondare le campagne e le famiglie ottengano i frutti del loro lavoro, preghiamo».
La diocesi di Pavia infine fa sapere che il vescovo, monsignor Corrado Sanguineti, ha più volte recitato e domandato a tante persone di recitare questa preghiera per ottenere il dono della pioggia composta da San Paolo VI nel 1976. Si ripropone qui il testo integrale. (Riproduzione riservata)
“Dio, nostro Padre, Signore del cielo e della terra (Mat. 11, 25),
tu sei per noi esistenza, energia e vita (At. 17, 28).
Tu hai creato l’uomo a tua immagine (Gen. 1. 27-28)
perché con il suo lavoro faccia fruttificare
le ricchezze della terra
collaborando così alla tua creazione.
Siamo consapevoli della nostra miseria e debolezza:
nulla possiamo senza di te (Cfr. Gv. 15).
Tu, Padre buono, che su tutti fai brillare il tuo sole (Mat. 5, 45)
e cadere la pioggia,
abbi compassione di quanti soffrono duramente
per la siccità che ci ha colpito in questi giorni.
Ascolta con bontà le preghiere a te rivolte
fiduciosamente dalla tua Chiesa (Luc. 4, 25),
come esaudisti le suppliche del profeta Elia (1 Re 17, 1),
che intercedeva in favore del tuo popolo (Giac. 5, 17-18).
Fa’ scendere dal cielo sopra la terra arida
la pioggia sospirata,
perché rinascano i frutti (Ibid. 5, 18)
e siano salvi uomini e animali (Sal. 35, 7).
Che la pioggia sia per noi il segno
della tua grazia e benedizione:
così, riconfortati dalla tua misericordia (Cfr. Is. 55, 10-11),
ti renderemo grazie per ogni dono della terra e del cielo,
con cui il tuo Spirito soddisfa la nostra sete (Gv. 7, 38-39).
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, che ci ha rivelato il tuo amore,
sorgente d’acqua viva zampillante per la vita eterna (Ibid. 4, 14).
Amen”. (San Paolo VI Papa, Angelus del 04/07/1976)