Rimosso il canale YouTube di Martina Pastorelli
«Gravi o ripetute violazioni delle norme della community», l’accusa del portale, forse frutto di segnalazioni coordinate. I contenuti non più visibili? Interviste e analisi. Un bavaglio alle notizie
Domenica 26 novembre 2023 YouTube ha rimosso il canale di Martina Pastorelli, giornalista indipendente. La comunicazione del portale recita: «Buongiorno Martina Pastorelli, nell’esaminare i tuoi contenuti abbiamo rilevato violazioni gravi o ripetute delle seguenti norme: Norme della community. Pertanto abbiamo rimosso il tuo canale. Sappiamo che questo potrebbe deluderti molto, ma è nostra responsabilità fare in modo che YouTube sia un luogo sicuro per tutti».
Sul canale YouTube di Martina Pastorelli erano presenti tutte le interviste fatte dalla giornalista per #lachiesachecè e per #laltrastoria, i due format social ideati per dare spazio a voci che non trovano spazio nel circuito mainstream. Erano presenti inoltre gli interventi fatti dalla giornalista a trasmissioni televisive, radiofoniche e a convegni. Martina Pastorelli ha commentato: «Anche questa è violenza. Senza avvertimenti né motivazioni chiare YouTube ha rimosso il mio canale. Mai contenuti falsi o aggressivi, solo ragionamenti su ciò che accade. Ma l'opera di segnalatori in mala fede ha prevalso». Potrebbe esserci infatti l’azione coordinata di numerosi segnalatori dietro alla nebbiosa accusa di aver violato le norme della community.
La rimozione del canale di una giornalista indipendente, che da anni offre un’informazione deontologica e rigorosa, è un segnale preoccupante per la libertà di stampa. I video con contenuti violenti, blasfemi, espliciti non rendono YouTube un posto meno sicuro, a danneggiare la serenità del portale sono la cronaca e la critica di una giornalista indipendente. Le notizie: a volte semplicemente date, a volte analizzate. Fare giornalismo, rispettando la deontologia professionale, rende YouTube un luogo pericoloso. Occorre prenderne atto. Solidarietà piena a Martina Pastorelli. (Riproduzione riservata)
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