RSF: “Preoccupazione per libertà di stampa in Italia”
L’organizzazione con sede a Parigi punta il dito contro le affermazioni di Monica Maggioni, giornalista e neodirettore del Tg1, e di Mario Monti, ex premier e oggi senatore a vita
Profonda preoccupazione «per la nascente volontà politica di controllare le informazioni in Italia». La esprime Reporter senza frontiere, organizzazione non governativa con sede a Parigi impegnata nella promozione e nella difesa della libertà di stampa, che sul proprio profilo Twitter internazionale scrive: «Secondo il nuovo direttore dei telegiornali della RAI Monica Maggioni, la tv pubblica non darà voce a chi mette in discussione la politica vaccinale del governo, "poiché non tutte le opinioni sono uguali". Anche nella crisi covid-19, deve essere preservato il pluralismo di opinioni nei media pubblici».
A preoccupare RSF sono le affermazioni di Monica Maggioni, neodirettore del Tg1, che in un’intervista ha affermato «Niente voce ai NoVax al Tg1. Se ci va di mezzo la vita delle persone non puoi mettere sullo stesso piano uno scienziato e il primo sciamano che passa per la strada. Deve tornare a contare la competenza, non tutte le opinioni hanno lo stesso valore».
Ma non sono l’unico segnale allarmante sullo stato di salute della libertà di stampa in Italia secondo l’organizzazione, che riprende poi le parole del senatore Mario Monti: «Il senatore ed ex premier Mario Monti ha recentemente chiesto "restrizioni alle libertà" e "modalità meno democratiche per quanto riguarda la diffusione delle informazioni. L'obiettivo legittimo di combattere la disinformazione non può essere perseguito a spese della restrizione del pluralismo dei media e della censura delle opinioni critiche nei confronti del governo».
Reporter senza frontiere accende così i riflettori sulle pressioni politiche in atto in Italia affinché siano censurate o delegittimate le voci contrarie alla campagna vaccinale e alla gestione della pandemia. Un pericolo serio, perché se il giornalismo rinuncia al proprio compito di cane da guardia della democrazia la libertà dei cittadini è in pericolo. Un’immagine, questa, forse abusata, ma ben chiara ai colleghi di Reporter senza frontiere.
In attesa di una presa di posizione dell’Ordine dei giornalisti e della Federazione nazionale della stampa italiana, si riporta qui un breve estratto dall’articolo 2 del Testo unico dei doveri del giornalista: «Il giornalista difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti. Il giornalista rispetta i diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia. Il giornalista accetta indicazioni e direttive soltanto dalle gerarchie redazionali, purché le disposizioni non siano contrarie alla legge professionale, al Contratto nazionale di lavoro e alla deontologia professionale. Il giornalista non aderisce ad associazioni segrete o comunque in contrasto con l’articolo 18 della Costituzione né accetta privilegi, favori, incarichi, premi sotto qualsiasi forma (pagamenti, rimborsi spese, elargizioni, regali, vacanze e viaggi gratuiti) che possano condizionare la sua autonomia e la sua credibilità». (Riproduzione riservata)
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