Sanitari reintegrati, voci di speranza
Cresce, attraverso la stampa mainstream, l’odio nei confronti del personale sospeso perché non "vaccinato". Le testimonianze di Alberto Dallari, medico, e Rita Bettaglio, infermiera
Continua la campagna mediatica contro i sanitari sospesi per aver detto “no” ai farmaci sperimentali anti covid. Dopo quattordici mesi di sospensione dall’albo professionale, senza stipendio e senza contributi previdenziali, si riattiva la macchina della delegittimazione. Una macchina che passa, esattamente come un anno fa, dai salotti televisivi che contano, dai giornali e dai social. Tornano così, esattamente come un anno fa, le etichette ideologiche, con la più nota di tutte: “no vax”. Etichetta preziosa per il potere, perché consente di ridurre il tema della libertà di coscienza e quello dei problemi etici e medici dei farmaci sperimentali anti covid alla follia egoistica di qualche subumano ignorante.
Nulla deve esistere al di fuori della narrazione dominante, è lei a scandire la melodia del dibattito pubblico: «I vaccini sono un atto d’amore per gli altri, in modo speciale per i più fragili, i vaccini hanno salvato migliaia di vite, i vaccini hanno fatto ripartire l’economia, chi non si è vaccinato è vivo grazie a chi si è vaccinato», e si potrebbe continuare a lungo. Come scrive Marzio Bartolini per il Sole 24 Ore del 3 novembre 2022: «Puglia e Campania alzano il muro contro il ritorno anticipato negli ospedali di medici e sanitari non vaccinati deciso con il primo decreto legge del Governo Meloni. La Puglia annuncia che manterrà la legge regionale che prevede l'obbligo vaccinale anche contro il Covid per gli operatori sanitari e che stabilisce che i no vax non possono essere a contatto con i pazienti a rischio ricoverati negli ospedali. E anche la Campania annuncia linea dura contro i sanitari no vax che comunque, va detto, sono poche migliaia». Uno stile comunicativo da tempo di guerra. Umanità in trincea non contro il virus, ma contro i medici non “vaccinati”.
Le argomentazioni di chi dissente non sono combattute, sono sistematicamente censurate. Non devono neanche arrivare all’orecchio di un’opinione pubblica spaventata e confusa. Quando comanda la paura, ci si aggrappa anche all’inganno. Si è disposti a continuare a mentire, persino a se stessi, pur di non dover fare i conti con una verità che può fare molto male. In questo clima, sapientemente manipolato dai media mainstream, emergono due testimonianze che vale la pena ascoltare: Alberto Dallari, medico, indagato per omissione di soccorso di un paziente da lui curato per covid e morto in ospedale più di un mese dopo le sue prestazioni, e Rita Bettaglio, infermiera, sospesa senza stipendio dal 2 settembre 2021.
Alberto Dallari racconta a La Nuova Bussola Quotidiana quei momenti terribili: «Nel corso del suo ricovero, il paziente mi telefonava per dirmi che non lo stavano curando, io lo tranquillizzavo. Poi il giorno dopo, per fermare la sua aggressività è stato sedato, poi intubato; quindi, tracheotomizzato e infine è morto dopo molti giorni».
Rita Bettaglio guarda al reintegro e dal blog del giornalista Aldo Maria Valli spiega: «Forse non hanno ancora capito di che pasta sono fatti i sanitari sospesi, sospesi ma non vinti. Del tutto inconsapevolmente, ci hanno fatto scoprire che ci sono valori per cui fare sacrifici che, per quanto gravosi, valgono tutta la posta in gioco. “Fatti non foste”, disse il Sommo Poeta, “a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Virtù, cioè il bene e il vero, e conoscenza. In un mondo in cui ogni giorno si negava quanto detto il giorno prima, e si pretendeva l’assenso di una ragione totalmente asservita e cortigiana, abbiamo ricordato e ripetuto, anzitutto a noi stessi, che la verità è adequatio rei et intellectus, e altro non può essere. Non hanno capito che non ci possiamo accontentare dell’elemosina del reintegro, perché non è questo il nostro obiettivo. Il nostro obiettivo è la verità e di conseguenza la giustizia». (Riproduzione riservata)
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Il correttore sbaglia spesso!! Dottor Dallari!!
Grandiosa la testimonianza del dr. Dall'aria, uomo semplice, pieno di fede. Gli auguro di cuore che giustizia sia fatta anche x lui.