Scandalo Pfizer, le reazioni
La stampa mainstream non ha riportato le parole della rappresentante Pfizer al Parlamento europeo. Sul web, grazie ad alcuni giornalisti indipendenti, si moltiplicano le voci che chiedono piena verità
«La Chiesa, purtroppo e speriamo in buona fede, ha dato il suo contributo morale a una operazione politico-sanitaria scandalosa, che ha provocato maggiori contagi creando false sicurezze. Un’operazione che ha creato un clima di odio sociale e di forte discriminazione nei confronti di chi non ha voluto vaccinarsi». Non usa mezzi termini Riccardo Cascioli, giornalista, direttore del quotidiano online La Nuova Bussola Quotidiana, commentando lo slogan coniato da papa Francesco, “Il vaccino è un atto d’amore”, alla luce delle ammissioni di Pfizer sull’inefficacia dei farmaci sperimentali nel fermare il contagio. L’utilizzo di linee cellulari da feti abortiti per le prime fasi di sperimentazione, l’incapacità di fermare la trasmissione del virus e le imposizioni antiscientifiche e incostituzionali hanno sempre smentito questa affermazione, fin dall’inizio, ma le recenti dichiarazioni di Janine Small (responsabile sviluppo mercati internazionali di Pfizer) aggiungono alla certezza dell’ignoranza il sospetto della malafede.
Vincenzo Baldini, docente ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, intervistato dalla giornalista Martina Pastorelli afferma: «Noi abbiamo avuto un sistema politico e istituzionale che si è mosso in una direzione univoca, cioè quella di favorire in modi ortodossi e meno ortodossi una campagna vaccinale che avrebbe dovuto portare una copertura cosiddetta di gregge. Queste rivelazioni rendono i vertici delle nostre istituzioni responsabili, non solo da un punto di vista politico ma anche dal punto di vista giuridico. Oggi qualcuno dovrebbe rispondere di queste condotte».
Renate Holzeisen, avvocato, dall’inizio in prima linea nella difesa dei diritti fondamentali dei cittadini, intervistata dal giornalista Andrea Zambrano per La Nuova Bussola Quotidiana attacca: «Il Governo aveva promesso che il vaccino avrebbe fermato il contagio. Questa affermazione era falsa, lo sapevano, ma è stato taciuto. E chi si è vaccinato per questo motivo sulla base di una pressione enorme e ha già dei danni o li subirà ancora in futuro (le conseguenze a lungo termine sono tutte da vedere) è giusto che venga risarcito. In realtà, trattandosi di sostanze a base genica per le quali non sono state fatte tutta una serie di sperimentazioni, come sulla genotossicità, cancerogenicità e mutagenicità, ogni cittadino "trattato" con queste sostanze, ha diritto di essere risarcito, perché fu gravemente ingannato dalle autorità italiane».
Maddalena Loy, giornalista, analizza le reazioni dei debunker di fronte alle parole di Pfizer, e scrive: «L’ammissione di Pfizer non riguarda direttamente chi si occupa di scienza perché è un’ammissione che ha risvolti principalmente giuridici, relativi ai DL 44/2021 e 52/2021 che hanno introdotto in Italia il green pass, il super green pass e l’obbligo vaccinale. I DL 44 e 52/2021 che hanno istituito obbligo vaccinale e green pass si basano infatti essenzialmente sulla “prevenzione del contagio”. In ogni pagina di questi decreti, l’obiettivo delle certificazioni verdi “all’italiana” è di prevenire la trasmissione del virus. Non ci sono dubbi che i DL che hanno istituito green pass e obbligo siano stati concepiti e redatti in funzione della presunta “protezione dall’infezione” (oltre che dalla malattia). Gli enti regolatori e la stessa Pfizer non sono mai intervenuti per chiarire l’equivoco. A rivendicare che il vaccino bloccasse l’infezione, e dunque fosse un “dovere civico”, sono stati invece i rappresentanti istituzionali e politici, a cominciare dalle due massime istituzioni del nostro Paese: Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio. Anche il Papa ha fatto leva su valore civico della vaccinazione, definita “atto d’amore” verso di sé e “verso gli altri”. Il nobile obiettivo di proteggere anche la collettività è stato rappresentato ai massimi livelli su base di un assunto scientifico non misurabile. Dietro le più alte cariche dello Stato son venuti, a scia, scienza, politica e media: stigma sociale, violenza e condanna morale rappresentati in tv, effetti giuridici decretati con i provvedimenti privativi dei diritti fondamentali: lavoro, istruzione, mobilità. Dopo il “Gran Contagio di Natale”, grazie al quale gli italiani si sono accorti che anche con tre dosi (l’ultima appena fatta) si erano contagiati (e ammalati! Cfr Burioni) lo stesso, la comunicazione si è spostata sul nuovo mantra: vaccinarsi per “non stressare gli ospedali”. “Non stressare gli ospedali” è stato il nuovo obiettivo indicato da Scienza, Politica e Media da gennaio a maggio 2022. Venendo meno la dimensione collettiva, il cittadino è stato obbligato a vaccinarsi per non ammalarsi di Covid e non sovraccaricare il Servizio Sanitario Nazionale. Nel frattempo, con le leggi istitutive di GP, SGP e obbligo basate su “protezione da contagio”, centinaia di migliaia di lavoratori italiani continuavano a essere privati dei mezzi di sostentamento. Ai minori non vaccinati è stato impedito di prendere mezzi per andare a scuola. Il 30/11/22 la Corte Costituzionale si pronuncerà sull’obbligo vaccinale. Tra i 15 membri della Corte figura anche l’ex consigliere giuridico di Mario Draghi, Marco D’Alberti, che dovrà valutare le leggi emanate dall’Istituzione dove ha prestato servizio fino al 14/9/2022». (Riproduzione riservata)
Per restare sintonizzato su “Notturno” clicca su “Iscriviti”. “Notturno” vive grazie ai lettori: se ti abboni sostieni il lavoro giornalistico della newsletter e ottieni l’accesso completo all’archivio. Riceverai inoltre, ogni settimana, un contenuto riservato agli abbonati. Puoi cancellare la tua iscrizione in qualsiasi momento cliccando su “Unsubscribe”.