“Semi che continuano a germogliare”
Applausi ed emozione per l’anteprima nazionale del documentario “Ciao Andy, un abbraccio da Pavia”. Alberto Spampinato: «Andrea non ha avuto una lunga vita. Ma ha seminato molto»
«La storia di Andrea ci fa riflettere soprattutto su una cosa: quando uno di questi cronisti di guerra viene ucciso, noi e le nostre istituzioni non ce la possiamo cavare dicendo che era nel posto sbagliato, dicendo che è tutta colpa sua, o che non è colpa di nessuno, che questi sono danni collaterali della guerra e non si possono evitare».
Così Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’informazione, intervenendo con un videomessaggio all’anteprima nazionale del documentario “Ciao Andy, un abbraccio da Pavia”, che si è tenuta nell’Aula Magna dell’Università di Pavia lunedì 27 settembre 2021.
Il documentario, prodotto da Ossigeno in collaborazione con l’associazione Volpi Scapigliate, è un omaggio alla memoria del fotoreporter pavese ucciso nel Donbass il 24 maggio del 2014, mentre documentava le condizioni dei civili coinvolti nel conflitto fra ucraini e separatisti filorussi.
Visibilmente commosso il sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi, che portando il saluto della città ha detto: «Andy è un figlio di Pavia, portava il nome della città in giro per il mondo con grande professionalità e coraggio. Non è facile parlare qui questa sera davanti alla famiglia, anche perché manca ancora una sentenza definitiva. C’è ancora una verità da cercare». Anche il vescovo, che non ha potuto essere presente a causa di impegni presi in precedenza, ha fatto avere il suo saluto e la sua vicinanza alla famiglia e a tutti i presenti.
Francesco Carante, in rappresentanza delle Volpi Scapigliate, ha ricordato: «Quando è iniziato il processo di primo grado abbiamo sentito l’esigenza di creare un’associazione, di essere segno concreto in città per sostenere la famiglia e per diffondere il messaggio di Andy. La vicenda processuale non si è ancora conclusa, il nostro impegno è appena iniziato». La serata è stata curata da Giacomo Bertoni, nell’archivio di Notturno il testo integrale del suo intervento. (Riproduzione riservata)
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