Sinodo dei Vescovi, cinque dubia
Diffusi dalla NBQ i nuovi quesiti posti a papa Francesco dai cardinali Raymond Leo Burke, Walter Brandmüller, Robert Sarah, Joseph Zen Ze-kiun e Juan Sandoval Íñiguez
Cinque cardinali hanno sottoposto a papa Francesco cinque “dubia” in vista del Sinodo dei Vescovi, che si aprirà il 4 ottobre 2023. I dubia sono quesiti dottrinali, ai quali il pontefice è tenuto a rispondere direttamente. I cardinali hanno inviato le domande il 10 luglio 2023 e hanno ricevuto in risposta una lettera che, a loro giudizio, non entra nel merito delle domande poste, pertanto hanno riformulato i quesiti sotto forma di domande a risposta chiusa e li hanno inviati al Papa il 21 agosto 2023. Da quel momento i cardinali non hanno più avuto risposta e, preoccupati per la confusione dottrinale che ruota da mesi attorno al Sinodo, hanno deciso di rendere pubbliche le loro preoccupazioni rivolgendosi direttamente ai fedeli.
I cinque dubia sono stati pubblicati oggi in esclusiva per l’Italia dal quotidiano online La Nuova Bussola Quotidiana (insieme a Settimo Cielo, il blog di Sandro Magister).
Come ricorda Aci Stampa, i firmatari dei dubia sono: «Walter Brandmüller, 94 anni, già presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche; il cardinale americano Raymond Burke, 75 anni, prefetto emerito della Segnatura apostolica; il cardinale cinese Zen Ze-Kiun, 90 anni, vescovo emerito di Hong Kong; il cardinale messicano Juan Sandoval Íñiguez, 90 anni, arcivescovo emerito di Guadalajara; e il cardinale Robert Sarah, 78 anni, prefetto emerito del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti».
Ecco, di seguito, alcuni estratti dei cinque dubia inviati a papa Francesco dai cinque cardinali (il testo integrale dei dubia è disponibile sul sito de La Nuova Bussola Quotidiana):
«È possibile che la Chiesa insegni oggi dottrine contrarie a quelle che in precedenza ha insegnato in materia di fede e di morale, sia da parte del Papa ex cathedra, sia nelle definizioni di un Concilio ecumenico, sia nel magistero ordinario universale dei vescovi sparsi nel mondo (cfr. Lumen Gentium 25)?
È possibile che in alcune circostanze un pastore possa benedire unioni tra persone omosessuali, lasciando così intendere che il comportamento omosessuale in quanto tale non sarebbe contrario alla legge di Dio e al cammino della persona verso Dio? Legato a questo dubium è necessario sollevarne un altro: continua ad essere valido l’insegnamento sostenuto dal magistero ordinario universale, secondo cui ogni atto sessuale fuori del matrimonio, e in particolare gli atti omosessuali, costituisce un peccato oggettivamente grave contro la legge di Dio, indipendentemente dalle circostanze in cui si realizzi e dall’intenzione con cui si compia?
Il Sinodo dei Vescovi che si terrà a Roma e che include solo una rappresentanza scelta di pastori e di fedeli, eserciterà, nelle questioni dottrinali o pastorali su cui sarà chiamato ad esprimersi, la Suprema Autorità della Chiesa, che spetta esclusivamente al Romano Pontefice e, una cum capite suo, al Collegio dei Vescovi (cf. can.336 C.I.C.)?
La Chiesa potrebbe in futuro avere la facoltà di conferire l'ordinazione sacerdotale alle donne, contraddicendo così che la riserva esclusiva di questo sacramento ai battezzati di sesso maschile appartenga alla sostanza stessa del Sacramento dell'Ordine, che la Chiesa non può cambiare?
Può ricevere validamente l'assoluzione sacramentale un penitente che, pur ammettendo un peccato, si rifiutasse di fare, in qualunque modo, il proposito di non commetterlo di nuovo?». (Riproduzione riservata)
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