Social network, condanna da 33mila euro per commenti
Il tribunale civile di Verona introduce la responsabilità oggettiva di natura omissiva, creando così un precedente pericoloso per tutti gli utenti e in modo speciale per i giornalisti
«Da oggi, per non avere sgradevoli sorprese, bisogna leggere sempre i commenti che vengono aggiunti ai propri post e rimuovere spontaneamente (cioè anche se nessuno lo chiede) quelli che offendono la reputazione di terze persone. Chi non lo fa potrebbe essere ritenuto responsabile del contenuto, in concorso con gli autori, anche se quei commenti non li ha neppure letti, nessuno glieli ha fatti notare e lui non li condivide». È questo l’allarme lanciato da Ossigeno per l’informazione, che racconta la storia di Fabio Butera.
Il giornalista è stato condannato a versare 33mila euro di risarcimento e spese legali per non aver rimosso spontaneamente alcuni commenti offensivi scritti da altre persone in coda al suo post. Una sentenza, quella del tribunale civile di Verona, che rischia di introdurre una responsabilità oggettiva di natura omissiva, come spiega Andrea Di Pietro, responsabile dello sportello legale di Ossigeno. Andrea Di Pietro ha annunciato che ricor…